Mascherini e la scultura del suo secolo

Sirenetta - Marcello MascheriniMostra retrospettiva nel centenario della nascita dello scultore Marcello Mascherini
28 luglio – 14 ottobre 2007
Centro d’arte moderna e contemporanea dell’’Ex Pescheria Centrale Riva Nazario Sauro – Trieste

Marcello Mascherini è stato lo scultore di maggior rilievo della Trieste del XX secolo: il solo ad aver vinto un Gran Premio ad una Biennale di Venezia (nel 1950); a essere stato oggetto di un’attenzione critica e collezionistica di dimensione internazionale (sue opere sono conservate nei musei di Anversa, Edimburgo, Houston, Monaco di Baviera, Rotterdam, San Francisco, San Paolo del Brasile, Tokio); ad avere avuto contatti organici con personalità di prima statura nel sistema delle arti del tempo. II progetto della mostra voluta dal Comune di Trieste e organizzata dal Museo Revoltella nel centenario della nascita, parte dalla constatazione di una evidente mancanza nella storia degli studi mascheriniani.
Le esposizioni, anche rilevanti, che hanno celebrato la parabola dello scultore (le retrospettive di Treviso, 1980, di Passariano, 1988, di Matera, 2004); gli studi, che hanno fornito strumenti storici, stilistici e filologici per la sua comprensione (oltre ai cataloghi delle mostre citate, il monumentale catalogo generale della sua opera a cura di Alfonso Panzetta, 1998; la recente biografia di Roberto Curci, 2005) hanno puntato a isolare l’attività scultorea di Mascherini dalle ricerche, plastiche e pittoriche, del periodo in cui l’artista ha operato.
La sua posizione di indiscussa grandezza nella Trieste del tempo, la sua inconfondibile cifra stilistica e lo stesso mito di solitaria, sdegnosa autoreferenzialità alimentato dall’artista hanno favorito la particolarità di questo sguardo retrospettivo. Mascherini fu, invece, un artista permeatissimo dallo spirito del proprio tempo e in dialogo con le più sperimentali ricerche plastiche condotte, dagli anni Venti agli anni Sessanta, in Italia e in Europa. La sua prontezza visiva, la sua capacità di allargare lo sguardo e di rielaborare linguaggi antichi (la grecità arcaica, l’arte etrusca, la bronzistica rinascimentale) e moderni (Arturo Martini, Aristide Maillol, Pablo Picasso, Ossip Zadkine. Henry Moore), la sua capacità di incontrare il gusto di un colto e sofisticato mercato internazionale ne fanno un unicum nell’arte triestina del Novecento: un unicum che va indagato proprio alla luce di questa sua fiduciosa apertura verso le molteplici lingue della modernità. Obbiettivo della mostra proposta è quello di tracciare un percorso dell’attività dello scultore che sia specialmente focalizzato sulle relazioni con la lirica maggiore della scultura del Novecento. In ogni sezione, alle opere più significative di Mascherini provenienti dal Museo Revoltella, da varie istituzioni triestine e italiane, dai maggiori Musei italiani e da alcuni Musei internazionali, dalle principali collezioni private interessate all’artista, saranno affiancate quelle opere di altri scultori che ne costituirono di volta in volta le premesse stilistiche, le fonti di ispirazione, le esperienze condivise, il frutto di una rete di relazioni e di frequentazioni, dirette e indirette.
La grandezza e la specificità di Mascherini usciranno potenziate da questa prima collocazione in una corretta prospettiva storica. Ciò che preme sottolineare è, prima di tutto, la correttezza filologica che si vuole sottesa a questi accostamenti: la chiamata in causa di un’opera di confronto è fatta quando esistono forti legami, su una base storico-documentarie e insieme stilistica, con l’opera di Mascherini.

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