Il dipinto fu donato nel 1925 da Costantino Tommaso de Galatti, che lasciÚ anche una traduzione litografica dello stesso, realizzata da Vincenzo Malinverno, al Civico Museo del Risorgimento di Trieste.
Vi è rappresentato uno degli episodi più celebri e controversi dell'epopea risorgimentale: il ferimento di Garibaldi nello scontro del 29 agosto 1862 con le truppe piemontesi guidate dal generale Cialdini che, su pressioni francesi, avevano sbarrato il passo sull'Aspromonte ai volontari garibaldini diretti a Roma. Garibaldi vi riportÚ una ferita a un piede, venne arrestato e portato alla fortezza di Varignano. Il fatto suscitÚ un'ondata di sdegno verso la politica del Regno sabaudo e diede vita a una serie di aneddoti, ai quali si ispirÚ forse anche lo stesso Induno, che rappresentÚ il trasporto del generale, issato sulle spalle e sostenuto da una moltitudine di persone come un santo patrono, come una processione tra le montagne calabre, minuziosamente descritte.