STORIE NELL’ARTE

STORIE NELL’ARTE
percorsi teatrali
giugno – settembre 2018

 

giovedì 14 giugno, giovedì 19 luglio, giovedì 16 agosto
alle ore 18
UN OZIOSO DISINTERESSE, UN FANTASIOSO INCANTO
Visita non guidata al magico mondo di Vito Timmel
a cura di Stefano Dongetti
con Adriano Giraldi

Chi è l'uomo che saluta i personaggi dei pannelli del Cinema Ideal invitandoli a fare silenzio e che poi prende a raccontare la vita del visionario e talentuoso artista triestino? Nelle sue parole vi è uno strano e sbilanciato slancio. Parla in prima e in terza persona e dice di non ricordare bene. Vito Timmel si è raccontato molto nei suoi quadri e nelle parole del suo "Magico taccuino". Ma soprattutto si è raccontato cercandosi e sfuggendosi, ritrovandosi e perdendosi per poi forse ritrovarsi ancora per un'ultima volta nella dimesione della follia. Perché per lui, diceva, "girovagare e cozzare con l'indipendenza" era "una necessità che sempre lo ha vinto". La storia di una vita difficile che trova riscatto e rifugio nell'arte. La storia di un uomo fragile e di un grande animo d'artista.
sala “Scarpa”

venerdì 15 giugno, venerdì 13 luglio, venerdì 10 agosto, venerdì 14 settembre,
alle ore 16.30 e alle ore 18
ARTURO NATHAN
Artista della solitudine
a cura di Sabrina Morena
con Maurizio Zacchigna

Come nel suo quadro “Solitudine” il “personaggio pittore” osserva il mare seduto su uno scoglio, così “ il personaggio Arturo Nathan” guarda le sue opere con uno sguardo distaccato, raccontando la sua vita e ripercorrendo la sua ricerca artistica attraverso le testimonianze della sorella Daisy e  degli amici che lo circondano, dagli artisti Carlo Sbisà a Giorgio Carmelich, al critico Manlio Malabotta e al pittore Cesare Sofianopulo.  Una sorta di evocazione dell’artista immaginandone i pensieri e facendo rivivere le sue parole dei “Sonetti Metafisici” e delle sue lettere dal confino all’amico Carlo Sbisà.  Arturo Nathan è un artista che osserva attentamente la vita per esprimerne il mistero con immagini e forme, espressione della parte inconscia e profonda dell’essere.
quinto piano

venerdì 22 giugno, venerdì 20 luglio, venerdì 17 agosto, venerdì 21 settembre
alle ore 16.30 e alle ore 18
GUARDIANA DEI SOGNI
Variazioni su Leonor Fini
di Corrado Premuda
con Sara Alzetta

Il testo s'ispira alle opere e alla personalità dell'artista. Si accenna all'infanzia triestina di Leonor, contrassegnata subito dal grande amore per i gatti e da una malattia agli occhi che obbligò la ragazzina, figlia unica, a trascorrere alcuni mesi sola e nell'oscurità. Si racconta del successo riscosso da giovane, anche come costumista, a Parigi malgrado l'atteggiamento maschilista dell'ambiente artistico. Ci si sposta a Roma dove Leonor vivrà negli anni drammatici della seconda guerra mondiale. Il talento si affianca a uno stile di vita bizzarro e libero, all'invenzione di un immaginario onirico che concilia la fiaba e la realtà, in viaggio su un treno fantastico (protagonista di un ciclo di sue opere) che diventa palcoscenico teatrale.
quinto piano

venerdì 6 luglio, alle ore 19.30
IL SILENZIO DEI CAMPI IN FIORE
Pensieri dall’oblio di Zoran Mušič
di Marko Sosič
con Marco Puntin

Il breve monologo dà voce in prima persona al grande pittore attraverso frammenti di vita e di morte nel loro significato primordiale e metafisico. Riflessioni sulla propria arte, sulla verità e la menzogna, sulla necessità di comprendere l'essenziale e vedere oltre a ciò che vedono gli occhi, a cercare di comprendere nell'ombra della propria vecchiaia e nell'oblio dei ricordi il valore dell'uomo e il senso della vita.
Un frammento su uno degli artisti difficilmente collocabili sia al modernismo che al primo postmodernismo, un omaggio a uno degli artisti più individualisti per il quale l'impatto con il paesaggio, da prima quello carsico in seguito quello dalmata, castigliano, svizzero e italiano, infine quello di Dachau, ha avuto una significativa influenza sull'esperienza  artistica e sulla sua vita personale.
sesto piano

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150° della fondazione del Museo Revoltella

Storie di lasciti e acquisizioni. Un patrimonio lungo 150 anni

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