Dopo l’apertura ufficiale al Centro Internazionale di Fisica Teorica di Miramare di Trieste e il conferimento del Premio Salvador Allende a Gilberto Bonalumi, dirigente politico e parlamentare che ai tempi della dittatura in Cile si prodigò come prezioso interlocutore istituzionale dell’esilio cileno in Italia e la proiezione del film documentario La Forza e La Ragione. Intervista a Salvador Allende di Roberto Rossellini, nella versione recentemente restaurata della Cineteca di Bologna il Festival del Cinema Latino Americano continua le proiezioni domenica 18 ottobre all’Auditorium del Civico Museo Revoltella di Trieste.
Per la sezione Contemporanea in concorso, in mattinata alle 11:00 verrà proiettato in versione originale senza sottotitoli il film Once Cipotes di Tomás Chi: siamo nel profondo Honduras dove la vita di un gruppo di bambini inquieti e turbolenti incontra quella di un giovane seminarista, che senza sapere a cosa va incontro, insegna loro a giocare a calcio: amore e commedia si uniscono per far trapelare il messaggio che nonostante le difficoltà, la volontà condiziona il destino.
Dalle 16:00 nel pomeriggio invece l’Auditorium vedrà la proiezione di Manos Unidas (versione originale senza sottotitoli) del regista argentino Roly Santos sulla morbosa fissazione con le mani di Perón, Victor Jara e del Che, e a seguire Democrazia Em Preto e Branco (Sezione Ufficiale in Concorso) del brasiliano Pedro Asbeg, figlio d’arte (il padre è il documentarista José Carlos Asbeg) che indaga un periodo affascinante della storia brasiliana in cui il calcio popolare e gli artisti rock diventano l’eco del popolo.
Tra gli eventi speciali del Festival, alle 20:00 ci sarà Born in the U.S.E.- Nacido en los Estados Unidos de Europa, un film dedicato all’anniversario del cinema che nel 2015 compie 120 anni, scritto e diretto dal giovane regista Michele Diomà, presente in sala alla proiezione, in cui si narrano, in poco più di 80 minuti, alcuni tra i momenti più rivoluzionari della storia della settima arte. Nel film anche il maestro Francesco Rosi con aneddoti inediti sul suo straordinario cinema di impegno civile, oltre al regista Giuseppe Tornatore, il compositore Luis Bacalov, il produttore Renzo Rossellini e Donald Ranvaud.
A chiudere la giornata il film Tiempo Perdido di Alexander Giraldo, sceneggiatore e regista colombiano, racconto corale della vita di cinque persone attraversate dalla domanda: “Siamo infelici, oggigiorno, per aver sprecato il tempo nel passato?”