TRIESTE PRIMA 2018

TRIESTE PRIMA 2018 – 32ma edizione
Incontri internazionali con la musica contemporanea
3 novembre – 7 dicembre 2018

sabato 3 novembre 2018  Museo Revoltella  ore 18.00

Ex novo ensemble (Italia)

Daniele Ruggeri, flauto Davide Teodoro, clarinetto Carlo Lazari, violino Carlo Teodoro, violoncello Aldo Orvieto, pianoforte

Arthur Honegger (1892-1955) Sonatine (1922) per clarinetto e pianoforte Frank Martin (1890-1974) Trio sur des mèlodies populaires irlandaises (1925) per violino, violoncello e pianoforte Wladimir Vogel (1896-1984) 12 Variétudes (1939) per violino, flauto, clarinetto e violoncello Heinz Holliger (1943) Rechant (2008) per clarinetto solo Ada Gentile (1947) Un suono lontano (2014) per flauto, violino, violoncello e pianoforte (prima esecuzione italiana)

 

Ex Novo Ensemble, nato nel 1979 a Venezia dalla collaborazione tra un gruppo di musicisti ed il compositore Claudio Ambrosini, rappresenta una realtà di riferimento nel panorama internazionale della musica nuova. L’ensemble ha partecipato a numerosi festival, tra i quali l’Ars Musica di Bruxelles, l’Autunno di Varsavia, i Tage für Neue Musik di Zurigo, il Festival Musica di Strasburgo, il Festival di Villa Medici in Roma, la Biennale di Venezia, i festival Musica Insieme di Bologna e Musica nel nostro tempo di Milano. Ha registrato concerti e produzioni per le principali Radio europee (RAI, BBC, Radio France, Westdeutscher Rundfunk…). Molti compositori hanno scritto e dedicato loro opere all'Ex Novo Ensemble, tra i quali Azio Corghi, Claudio Ambrosini, Carlo Boccadoro, Luis De Pablo, Matteo D'Amico, Luca Francesconi, Beat Furrer e Salvatore Sciarrino. Di particolare rilievo il contributo alla promozione della musica cameristica italiana del primo ‘900 e contemporanea, dimostrato dalla lunga e intensa collaborazione con etichette discografiche quali Arts, ASV, Black Box, Dynamic, Stradivarius, Ricordi, Naxos, Brilliant ed altre. Dal 2004 l’ensemble organizza al Teatro La Fenice di Venezia il festival Ex Novo Musica, rassegna di musica contemporanea e nuove forme di spettacolo.

Arthur Honegger (1892-1955), compositore svizzero, dopo aver frequentato il Conservatorio di Zurigo, visse a Parigi, dove frequentò il Conservatorio (studiò con A. Gédalge e V. d’Indy) e strinse amicizia con numerosi musicisti dell’epoca, tra cui Darius Milhaud, con cui avrebbe fatto parte del “Gruppo dei sei”. Interessato ai generi musicali più vari, compose musica da film (Napoléon di Abel Gance, del 1927), balletti, sinfonie, opere, tra cui Jeanne d'Arc au bûcher (1935), considerata uno dei suoi lavori più raffinati, o Antigone, composta su un libretto di Jean Cocteau del 1922, ma anche musiche per strumento solo (Danse de la Chèvre, del 1921, per flauto). Benché Honegger sia stato membro de “Les Six”, il suo lavoro non rispecchia la giocosità e la semplicità del resto del gruppo: sebbene lontano dal romanticismo di Richard Wagner e Richard Strauss, Honegger ne subisce l'influenza, e non si sottrae neanche al fascino del colorismo di Debussy, giungendo ad una personale sintesi compositiva, caratterizzata dalla politonalità e dal rigore contrappuntistico, dovuto alla sua ammirazione per Bach. Celebre soprattutto grazie a Pacific 231 per orchestra, in cui viene descritta la marcia di una locomotiva in corsa, è stato – a causa della “meccanicità” presente in quest’opera – spesso associato al futurismo.

Frank Martin (1890-1974), compositore svizzero, studiò principalmente a Ginevra, perfezionandosi poi a Zurigo, Roma e Parigi. Dal 1928 al 1938 insegnò all’istituto di Jaques-Dalcroze, trattando improvvisazione e teoria ritmica. Dal 1946 al 1958 visse tra Olanda e Germania (insegnò alla Hochschule für Musik di Colonia dal 1950 al 1957). Legato al tardoromanticismo tedesco, Martin subì comunque l’influsso dell’impressionismo francese e il neoclassicismo di Stravinskij. Sebbene studiò da autodidatta la musica di Schönberg e ne avesse accettato alcuni principi, non parteggiò mai per l’emancipazione della dissonanza. Estraneo alle avanguardie degli anni Cinquanta, rimase su posizioni personali che sintetizzavano le diverse esperienze del Primo Novecento. La sua abbondante produzione abbraccia generi diversi, di cui si ricordi l’opera Der Sturm (1956), su soggetto shakespeariano, l’oratorio Golgotha (1949), partiture di gusto arcaizzante, sebbene capaci di preziose rarefazioni impressionistiche, e i vari concerti (per violino, 1951, per clavicembalo, 1952, per violoncello, 1967). Dal 1955 fu membro onorario dell’Accademia Nazionale di S. Cecilia a Roma. Nel 1956 divenne membro onorario della Musikakademie di Vienna.

Wladimir Vogel (1896-1984), compositore russo naturalizzato svizzero, iniziò i suoi studi a Mosca con Aleksandr Skrjabin, perfezionandosi poi a Berlino sotto la guida di Ferruccio Busoni (dal 1922 al 1924), dove si avvicinò alle correnti espressioniste tedesche (Herwarth Walden). Assieme a Philipp Jarnach e a Kurt Weill fu attivo nell'ambito della sezione musicale della "November-Gruppe" di Max Butting e Hans Heinz Stuckenschmidt. Insegnò composizione al Conservatorio di Berlino dal 1929 al 1933. Perseguitato dal regime nazista, fu costretto ad abbandonare la Germania per rifugiarsi dapprima in Francia e Belgio, e poi, dal 1939, in Svizzera. Le opere che maggiormente contraddistinguono il suo agire compositivo rivelano la ricerca di una sintesi del neoclassicismo busoniano con le nuove suggestioni espressioniste; tra esse Wagadus Untergang (1930), per soprano, contralto, baritono, voce recitante, coro e cinque sassofoni raggiunge un colore d’insieme inaudito e visionario. Similmente le musiche di scena per Antigone, del 1956, per coro e percussioni, assolutamente da riscoprire. Vogel si stabilì a Zurigo dal 1966. Nel 1958 divenne membro dell’Accademia di S. Cecilia; fece parte dell’Akademie der Künste di Berlino dal 1959.

Heinz Holliger (1943) oboista, direttore d'orchestra e compositore svizzero, è oggi considerato una vera e propria leggenda dell’oboe. Ha studiato al Conservatorio di Berna; nelle vesti di oboista ha vinto il primo premio nella Competizione Internazionale di Ginevra nel 1959. Importanti compositori (Olivier Messiaen, Luciano Berio, Elliott Carter, Frank Martin, Hans Werner Henze, Witold Lutosławski, Karlheinz Stockhausen, Krzysztof Penderecki, Isang Yun) gli hanno dedicato composizioni destinate a diventare punti di riferimento assoluto nella letteratura contemporanea per oboe, per le innovazioni che, grazie a Heinz Holliger stesso, spesso coinvolto nella scrittura, esse hanno apportato alle tecniche esecutive di questo strumento. Ha iniziato a insegnare alla Musikhochschule di Friburgo nel 1966. Si è dedicato anche alla composizione, studiando con Pierre Boulez e Sándor Veress. Nell’occasione del 70° compleanno di Paul Sacher, il violoncellista Mstislav Rostropovič commissiona a Holliger la Chaconne, presentata a Zurigo il 2 maggio 1976. Nel 2007 il Rheingau Musik Festival dedica al compositore Holliger un ritratto che vede lo stesso Holliger dirigere i propri Gesange der Frühe (1987) su testi di Robert Schumann e Friedrich Hölderlin.

Ada Gentile (1947) ha seguito gli studi musicali presso il Conservatorio di S. Cecilia in Roma diplomandosi in pianoforte e poi in composizione. Ha quindi frequentato il Corso di Perfezionamento di Composizione tenuto da Goffredo Petrassi all'Accademia Nazionale di S.Cecilia. Si è affermata in vari concorsi internazionali di composizione (tra cui il Gaudeamus di Amsterdam nel 1982 e l'I.S.C.M. di Budapest nel 1986). Le sue opere sono state eseguite in sedi prestigiose come il Centre Pompidou di Parigi, il Metropolitan, la Carnegie Hall ed il Lincoln Center di New York, il Mozarteum di Salisburgo, l'Art Institute di Chicago, l'Accademia Ferenc Liszt di Budapest, l'Accademia Nazionale di S. Cecilia, il Teatro La Fenice di Venezia, il Teatro Carlo Felice di Genova, e molte altre. E' stata invitata ai più importanti festival internazionali (Parigi, Londra, Stoccolma, Darmstadt, Colonia, solo per citarne alcuni) ed ha ottenuto varie commissioni (dalla RAI, dall'Accademia di S. Cecilia, dal Ministero della Cultura Francese, ecc.). Numerose sue opere sono state incise dalla EDI-PAN, dalla EDT e dalla Ricordi. Alcuni suoi lavori per orchestra sono stati affidati a direttori come Vladimir Fedosejev, Isaac Karabčevskij e Marcello Panni.

 

entrata libera fino ad esaurimento dei posti

 

 


 

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Si avvisano i gentili visitatori che dal 15 ottobre 2024 al 31 marzo 2025 l’apertura del Museo sarà limitata e l’accessibilità sarà parziale per lavori di manutenzione straordinaria finalizzati alla rimozione delle barriere fisiche e cognitive nell’ambito del PNRR (Missione 1, Componente 3, Investimento 1.2).
Sarà possibile accedere solo alla dimora baronale, che nel periodo dei lavori presenterà barriere architettoniche a tutti i piani e non sarà pertanto visitabile da persone a mobilità ridotta. La parte baronale, con ingresso da via Cadorna 26, sarà aperta tutti i giorni (tranne il martedì) con orario 9 – 19 ad ingresso gratuito.