Nella crescita del Museo Revoltella un ruolo particolarmente importante hanno avuto i tanti cittadini che hanno voluto fare delle donazioni, primo fra tutti, naturalmente, nel lontano 1869, il barone Pasquale Revoltella che con il lascito del suo palazzo, delle collezioni che possedeva e di una cospicua somma di denaro, ha creato dal nulla l’istituzione e ne ha fissato fin da subito la missione e il prestigio. Sulla sua scia decine di persone, alcune illustri, altre sconosciute, hanno generosamente contribuito allo sviluppo del museo e hanno permesso che questo diventasse uno dei più importanti musei italiani d’arte moderna.
Prendendo lo spunto dall’8 marzo, vorremmo dedicare una serie di ritratti alle donatrici che con le loro donazioni hanno fatto grande il Museo Revoltella.
Tra queste va citata la baronessa Angela de Reinelt (1832-1917) moglie del barone Carlo de Reinelt (1825-1900), a lungo presidente della Camera di Commercio di Trieste, e generosa sostenitrice di musei.
Nel 1907 la baronessa donò al Revoltella il suo ritratto in marmo eseguito dal grande scultore Pietro Canonica qualche anno prima, tra il 1903 e il 1905, quando allo stesso artista aveva affidato la realizzazione della tomba di famiglia nel Cimitero di S. Anna. Pochi anni prima, infatti, era rimasta vedova.
Ma non è l’unica opera pervenuta al museo per volontà della de Reinelt. Nel 1905 aveva acquistato alla Biennale di Venezia il dipinto Ore serene di Beppe Ciardi e lo aveva ugualmente destinato all’incremento delle collezioni triestine. Due anni dopo, all’edizione successiva della Biennale (la baronessa dimorava stabilmente a Venezia) scelse per il Revoltella il dipinto La messa bassa del belga Alfred Delaunois mentre acquistò per la Galleria internazionale d’arte moderna di Ca’Pesaro l’opera L’ombra di Cesare Laurenti. Nell’edizione del 1909 scelse invece una scultura, privilegiando questa volta il veneto Vittorio Meneghello, e ne fece dono al Revoltella. L’ultimo dono, il dipinto Sull’isola sacra pervenne nel 1914, dalla personale di Giulio Aristide Sartorio organizzata dalla Biennale.
Nel Museo di Ca’Pesaro museo si conserva anche un bel ritratto giovanile di Angela de Reinelt firmato da Felice Schiavoni e databile alla metà dell’Ottocento. Il suo impegno per i musei fu piuttosto ampio e duraturo, come dimostra il fatto che nel 1913 la troviamo nell’elenco dei sostenitori del Museo teatrale di Milano. La munifica nobildonna morì nel 1917 ed è sepolta nella tomba firmata da Canonica.