Ritratto di ragazza di Umberto Veruda. Rimandi letterari
“Angiolina, una bionda dagli occhi azzurri grandi, alta e forte, ma snella e flessuosa, il volto illuminato dalla vita, un color giallo di ambra soffuso di rosa da una bella salute, camminava accanto a lui, la testa china da un lato come piegata dal peso del tanto oro che la fasciava, Quasi sicuramente identificabile con Angiolina, sensuale futura protagonista femminile del romanzo “Senilità” di Italo Svevo (1898), il Ritratto di ragazza di Umberto Veruda, datato 1893, rientra appieno nello stile maturo dell’artista triestino che, nell’ultimo decennio dell’Ottocento, rientrato da Roma, rimase lungamente aTrieste dedicandosi prevalentemente alla ritrattistica. Non diversamente dall’amico fraterno Italo Svevo, letterato non compreso e criticamente rivalutato soltanto dopo la sua morte, anche Umberto Veruda non fu un pittore comunemente apprezzato, a causa della sua pittura eccessivamente ‘moderna’, essenziale e rapida, molto distante dal rigore accademico ancora imperante nella sua città.
Il recente intervento di restauro a cui il ritratto è stato sottoposto, limitato ad una accurata rimozione della patina superficiale dallo strato pittorico ed al risarcimento di un ridotto strappo della tela, ha riportato alla luce l’originale ricchezza cromatica del dipinto, che con le calde tonalità del rosso e dell’oro determina il fascino e la bellezza di questa figura femminile.
Umberto Veruda, Ritratto di ragazza, 1893, olio su tela, 66×51 cm, inv. 5231
Restauro: Nevyjel Restauri d’Arte, Trieste 2019, grazie alla donazione di Maria Lanieri in memoria di Giorgio Lanieri e Giusy Romeo.