Nel 1885, oltre al magnifico dipinto di Franz Roubaud descritto nel precedente approfondimento, si decise di acquistare anche alcune opere del grande pittore di storia triestino Giuseppe Lorenzo Gatteri (Trieste 1829 – 1884), ‘enfant prodige’ e brillante rappresentante del Romanticismo in terra giuliana.
Figlio del pittore Giuseppe Gatteri (1799 – 1878), Giuseppe Lorenzo manifestò precocemente una spiccata vocazione per il disegno realizzando scene di battaglie dell’epoca romana. Ammesso appena undicenne all’Accademia di Venezia, continuò gli studi sotto la guida di Politi e Lipparini fino al 1851. In questi anni “Beppino” Gatteri veniva continuamente chiamato dalla buona società veneziana ad esibirsi “dal vivo” nell’improvvisazione di disegni e acquerelli su un tema storico assegnato sul momento. Nel 1842, condotto a Milano, espose un disegno all’Accademia di Brera e venne presentato a Manzoni e Hayez.
Il Museo Revoltella decise pertanto di omaggiare questo valido artista, scomparso il 1° dicembre del 1884, acquistando l’anno dopo alcuni disegni di epoca accademica e degli anni Sessanta, oltre ad un bellissimo dipinto ad olio realizzato nel 1877.
Osservando con attenzione queste opere di Gatteri , oltre ad avere l’opportunità di ammirare il piglio virtuosistico e l’estrema accuratezza del pittore nel disegnare scene affollate e dense di dettagli, possiamo notare il cambiamento di stile di questo mirabile artista.
Risale agli anni accademici il disegno monocromo La fine del mondo del 1845, quando Gatteri appena sedicenne già possedeva una straordinaria capacità di realizzare una composizione complessa, dai forti contrasti chiaroscurali che enfatizzano la resa del movimento delle figure.
Intorno alla metà degli anni Sessanta l’artista eseguì la spettacolare scena dell’Inferno dantesco nel cerchio dei lussuriosi, dimostrando di avere ormai acquisito un segno più libero e sciolto rispetto alle illustrazioni dantesche da lui realizzate tra la fine degli anni Quaranta e l’inizio degli anni Cinquanta.