Bonn 1828 – 1885
Ritratto di Pasquale Revoltella
1858
gesso, inv. 2140
legato del fondatore Pasquale Revoltella, 1872
Dei diversi ritratti del fondatore conservati nelle raccolte del Museo Revoltella questo, dello scultore tedesco Karl Cauer, propone un’interessante variante a figura intera di Pasquale Revoltella, realizzato quando aveva sessantatré anni e in un momento della sua vita di particolare successo e vitalità.
Nel 1858, infatti, si concludevano i lavori di costruzione della residenza cittadina di Pasquale Revoltella, ufficialmente inaugurata la sera del 23 febbraio del 1859, ma gli ultimi anni di quel decennio importante, vedevano impegnato il fondatore del museo, oltre che nelle vicende personali – il completamento del palazzo di città e l’edificazione della Villa Revoltella sul colle del Farneto –, anche in numerose iniziative pubbliche tra cui, preminente, il colossale progetto del taglio dell’Istmo di Suez, i cui lavori sarebbero iniziati proprio nel 1859.
Attribuita in passato erroneamente ad altro scultore, a causa della scarsa leggibilità della firma riportata sulla base dell’opera, la scultura ritrae Revoltella seduto in poltrona con una naturalezza del tutto inedita rispetto ai ritratti a noi noti del finanziere veneziano. Appoggiato sul bracciolo destro, con la mano mollemente abbandonata, regge con l’altra un libro sottile, mentre il suo sguardo è sereno e si spinge lontano. Indossa la finanziera, morbidamente riprodotta, le gambe accavallate.
L’intera postura di Revoltella trova un corrispettivo sorprendente nel ritratto a figura intera del principe di Metternich, realizzato in gesso dallo stesso Cauer nel 1857, già proprietà della regina Giuliana dei Paesi Bassi e in seguito battuto all’asta da Sotheby’s presso il RAI Theatre di Amsterdam nel 2011. Considerato lo stretto legame di Revoltella con l’architetto Hitzig, ideatore di Palazzo Revoltella, nonché responsabile della decorazione degli interni della residenza e della scelta di oggetti d’arte e arredi, è plausibile che sia stato proprio l’architetto berlinese a suggerire al padrone di casa il nome dell’autorevole scultore tedesco per la realizzazione di un suo ulteriore ritratto, dopo le litografie del tedesco Kriehuber del 1836 e 1855 e, in anticipo di un anno, rispetto al ritratto del milanese Pietro Magni.