Milano 1816 – 1877
Il monumentale gruppo allegorico della Ninfa Aurisina fu terminato nell’aprile del 1858 a Milano, dove rimase esposto per un mese nello studio dell’artista, «costituendo un polo d’attrattiva nella vita cittadina di quel momento sempre attenta al nascere di opere degne di ammirazione e che potessero dar lustro alla città lombarda». Non stupisce che Pasquale Revoltella, allora impegnato nell’edificazione della sua dimora, per la quale si avvalse di artisti e di artigiani della più varia provenienza, avesse guardato con interesse al Lombardo-Veneto, individuando, come il più adeguato alle sue esigenze di rappresentanza e prestigio personale, lo scultore Pietro Magni.
Ritenuto tra i protagonisti della Scuola di Milano e divenuto celebre con La leggitrice, presentata a Brera nel 1856, Pietro Magni realizzò la “fontana della Nabresina” in occasione dell’attivazione del nuovo acquedotto di Trieste, che subentrava a quello Teresiano (attivo dal 1751), ormai insufficiente alle esigenze della città ottocentesca, particolarmente estesa e popolata.
Revoltella partecipò finanziariamente all’impresa, per la quale si era costituita nel 1855 una Società per l’acquedotto di Aurisina, presieduta da Carl Ludwig von Bruck, amico e socio di Revoltella in diverse iniziative commerciali.