Il dipinto intitolato La visita allo zio cardinale, definito una “graziosa scena della vita aristocratica de’ tempi goldoniani” (“Corriere della sera”, 6-7 luglio 1884), fu acquistato per la cifra di 8000 lire all’Esposizione di Torino del 1884, su proposta di Alfredo Tominz, appena nominato conservatore del museo. Nella primavera del 1884 egli si era recato a visitare la mostra torinese e aveva scelto, oltre al dipinto di Armenise, altre due tele, Prime note di Salvatore Marchesi e L’offerta nuziale di Giovanni Muzzioli, che furono ugualmente acquistati. Il pittore pugliese era conosciuto a Trieste per avere partecipato all’Esposizione della Società triestina di Belle Arti del 1877, dove i suoi lavori avevano ottenuto il favore del pubblico.
Il dipinto in questione è un soggetto caratteristico della sua produzione aneddotica, nella quale si evidenzia in particolare il gusto per la riproduzione di armi, stoffe, vasi e mobili antichi. All’epoca della realizzazione di questo dipinto Armenise risiedeva da qualche anno a Milano, ma conservava l’impronta della pittura meridionale ed in particolare della lezione di Filippo Palizzi.