Con questo grande e scenografico dipinto, nel 1900 Balestrieri raggiunse la celebrità vincendo la medaglia d’oro all’Esposizione Universale di Parigi; l’anno successivo lo espose alla IV Biennale di Venezia, dove ottenne uno straordinario successo. In questa occasione fu acquistato dal Museo Revoltella.L’idea dell’opera nacque, come rivelò lo stesso Balestrieri in uno scritto autobiografico, dal ricordo di una serata trascorsa in compagnia di alcuni amici bohémiens in una mansarda di Parigi, durante la quale il suo amico Giuseppe Vannicola, musicista e poeta, interpretò al violino la celebre Sonata a Kreutzer di Beethoven. Nel dipinto il pittore compare di profilo, seduto accanto ad una giovane donna che, rivolgendo lo sguardo allo spettatore, lo coinvolge nella scena pittorica.Allievo di Domenico Morelli a Napoli, a ventidue anni Balestrieri si trasferì a Parigi, dove alternò l’attività di pittore a quella di incisore; amò rappresentare soprattutto temi letterari e mitologici, paesaggi e soggetti musicali in atmosfere soffuse e delicate.