Venezia imbiancata dalla neve è uno dei soggetti che procurarono a Caffi i maggiori elogi, fin da quando Pietro Selvatico, nel 1842, aveva definito la versione presentata l’anno prima all’Esposizione di Belle Arti dell’Accademia, «bella opera propriamente, dove ogni pennellata era verità, e dove, più ancora che vedersi, sentivasi il freddo dell’incomoda meteora». Ne fece infatti numerose versioni in tutto l’arco della sua carriera. L’esemplare esposto all’Esposizione Universale di Parigi del 1855 fece dire a Théofile Gautier, che Caffi aveva il grande merito di avere rinnovato la veduta settecentesca da cui aveva preso le mosse. L’inquadratura del dipinto del Museo Revoltella trova precise corrispondenze in altri due dipinti documentati, l’uno appartenente al Museo di Belluno, l’altro di collezione privata romana, ma nel contempo si differenzia per alcuni significativi particolari, ciò che avvalora l’opinione secondo la quale Caffi non faceva mai vere e proprie repliche, ma amava reinterpretare i soggetti, ricercando soprattutto la varietà delle condizioni di luce e gli effetti atmosferici. Se il dipinto bellunese è caratterizzato da un’atmosfera cupa, temporalesca, la versione del Revoltella rappresenta la stessa scena su uno sfondo indistinto di nuvole, nebbia e fumo. Cambia anche il ‘traffico’ di imbarcazioni su quel tratto di canale: se nell’opera di Belluno il primo piano è dominato da due grosse barche da carico, in questo dipinto i barconi arretrano e lasciano spazio a una gondola col “felze” (la copertura in legno che proteggeva dal freddo e dagli sguardi), mentre il piroscafo che naviga al centro della tela triestina è una vera novità nel repertorio caffiano, in cui i moderni battelli a vapore compaiono solo nei disegni degli ultimi anni dedicati alla flotta militare.
Del noto pittore bellunese il Museo Revoltella possiede altri quattro dipinti, di cui uno di soggetto storico contemporaneo intitolato Artiglieria garibaldina a Roma nel 1849, 1849-50, acquerello, 18×30 cm, inv. 481; una veduta che ha per soggetto una strada del Cairo, 1844, olio su carta su cartoncino, 36×26 cm, inv. 2586; un ‘capriccio’ intitolato Ruderi romani, olio su cartone, 23×16 cm, inv. 263 e la Festa Notturna a Venezia, 1841 circa, olio su tela, 66,5×101,5 cm, inv. 150.