Il dipinto fu acquistato alla XVIII Biennale di Venezia nel 1932, assieme al Pastore di Mario Sironi. Donna al mare è preceduto da una nutrita serie di opere di soggetto in qualche modo legato all’ambiente marino che sono, tra le altre, dal 1926 in poi, il Cinquale, Le vele, Spiaggia, Capanni al mare, Marina, ecc.Dal 1926 Carrà frequentava Forte dei Marmi e questo lo aveva certamente influenzato nella predilezione per i soggetti marini. «L’estate – scriveva in quegli anni – non è per me una stagione di riposo, bensì un periodo di lavoro che mi porta a contatto di un paesaggio e di un mare dove il mio spirito artistico ha trovato feconda rispondenza.» Anche prima, però, era stato affascinato dal tema marino: il celebre Pino sul mare è del 1921 e fu dipinto in occasione di un soggiorno in Liguria. Il dipinto Donna al mare – ha scritto E. Pontiggia – «offre una testimonianza dell’umanità salda e stondata di Carrà, di evidente ascendenza giottesca». Lo caratterizza una netta contrapposizione cromatica, costituita dalle tinte terrose e avvolgenti della sabbia, del corpo e delle vesti della donna, e i toni raggelati del cielo e del mare agitato.«Carrà ha saputo come pochi legare figure e paesaggio non solo in una stessa concorde e però distinta spazialità, ma entro una temporalità “moderna”, rarefatta e sospesa» (Fagone, 1996).