Il tempio, spostato un secolo dopo per la realizzazione della diga di Assuan, è ripreso nel sito originario. Il dipinto dev’essere stato realizzato sulla base dei ricchi appunti che il Fiedler aveva portato con sé dal viaggio in Egitto compiuto dieci anni prima. Sono notevoli, come testimonia Saul Formiggini su “L’Osservatore Triestino” del 18 luglio 1860, i lavori che l’artista realizzò in terra orientale: «…percorse quanto sono lunghe e grandi quelle colossali ruine, statue e colonne, templi e palagi, e riprodusse il tutto con una lunga serie di bellissimi disegni, e dipinti all’acquarello» (Crusvar, 1990).
Dal 1860 egli visse stabilmente a Trieste, dove produsse molti di questi quadri su richiesta della borghesia cittadina. Nei cataloghi delle esposizioni artistiche triestine risulta spesso presente con dipinti di carattere esotico e, nella fattispecie, egiziano. Non è improbabile che Fiedler abbia riprodotto sulle tele i luoghi egiziani del suo viaggio servendosi di disegni e bozzetti precedentemente realizzati o, anche, di fotografie. Infatti molti artisti in Italia ricalcavano la silhouette dell’immagine sul versus della fotografia, quadrettavano il disegno e, successivamente, lo riportavano sulla tela.
Dell’artista tedesco il Museo Revoltella possiede altri quattro dipinti, tra cui, una Marina del 1886, olio su tela, 54×71 cm, inv. 521, una piccola veduta di Gerusalemme, olio su cartone, 23×34 cm, inv. 2587, il dipinto Rovine del Tempio del Sole, olio su tela, 77×119 cm, inv. 221 ed una piccola Veduta di Trieste, [1850-53], olio su tela, 13×19 cm, inv. 5009.
Chiude la piccola raccolta di opere di Fiedler un acquerello intitolato Venezia – Corte con pozzo, acquerello e pastello su cartoncino, 37×51 cm, inv. 445.