L’opera fu terminata da Gatteri poco prima di morire ed è uno dei lavori più riusciti dell’artista triestino. All’interno di un solido impianto architettonico-scenografico il pittore ha distribuito, con la consueta attenzione ed abilità compositiva che caratterizzava il suo linguaggio artistico, i diversi gruppi di personaggi, tutti riccamente e meticolosamente in abiti di foggia rinascimentale. L’illuminazione della scena, accuratamente studiata, si intensifica al centro dove si svolge la premiazione e, teatralmente, si smorza in primo piano e verso lo sfondo, scandendo in tal modo i piani prospettici dell’imponente architettura del sontuoso palazzo. Il richiamo stilistico di questa articolata composizione,
già prefigurata in una serie di bozzetti preparatori, in parte conservati al Museo Revoltella,
è senz’altro da individuare nei famosi banchetti di Paolo Veronese e, più diffusamente, nella pittura del Sei-Settecento veneziano alla quale Gatteri guardò.
L’abilità e la competenza storica del pittore, che fin da bambino rivelò innate doti artistiche, sono ampiamente documentate al Museo Revoltella grazie al cospicuo fondo grafico, che raccoglie alcune centinaia di disegni, donato da Matilde Weber Gatteri sorella del pittore, nel 1904.
Oltre alla grafica, che annovera anche diversi acquerelli finiti e alcune importanti scene ispirate all’Inferno di Dante Alighieri, di questo prolifico artista il Museo Revoltella possiede una quindicina di dipinti ad olio. Tra i più rilevanti, due dipinti commissionati dallo stesso Pasquale Revoltella, ovvero, Arrivo della regina di Cipro a Venezia, 1856-57, olio su tela, 52×77 cm, inv. 30 e La festa delle Marie, 1855, olio su tela, 68×103 cm, inv. 2128 ed ancora Cesare Borgia, 1877, olio su tela, 47×63 cm, inv. 88, L’incoronazione del Petrarca, 1860-65, olio su tela, 57×84, inv. 232 e Sebastiano Venier ritorna in patria festeggiato per le vittorie ottenute sui Turchi, 1860-70, olio su tela, 69×103 cm, inv. 194.