Eseguita nel 1905 ed esposta alla Biennale di Venezia dell’anno successivo, l’opera di Previati è entrata a far parte della collezione del Museo Revoltella nel 1936, quando è stata oggetto di una permuta con la Galleria Trieste, che l’ha ceduta in cambio di ben tredici opere.
La figura femminile in controluce, avvolta in un velo nero trapuntato di stelle e con un pipistrello alle spalle, simboleggia la Notte, destata dalla luce diurna del disco solare. Il soggetto riconduce all’eterna lotta tra Bene e Male, tematica tra le più trattate dai simbolisti europei, con i quali Previati era in stretto contatto. Interessante è soprattutto la tecnica impiegata, basata sull’utilizzo di pennellate divise, dense e filamentose, e di una gamma cromatica studiata secondo i principi scientifici della visione.
Previati fu, con Grubicy e Segantini, uno dei massimi esponenti del Simbolismo italiano. Mentre all’estero la sua fama si consolidò molto presto, in particolare con la partecipazione alla mostra divisionista di Parigi nel 1907, in patria ebbe successo solo alla fine della sua carriera.