Altrestorie/Otherstories – Yoko Tawada

LA VINCITRICE DELL’U.S.NATIONAL BOOK AWARD 2018
YOKO TAWADA PER LA CHIUSURA DI ALTRESTORIE/OTHERSTORIES

La scrittrice giapponese-tedesca all’Auditorium Marco Sofianopulo del Museo Revoltella

Si chiude lunedì 10 dicembre 2018 alle ore 17.00 con la presenza eccezionale di Yoko Tawada – scrittrice
di origine giapponese residente a Berlino e recente vincitrice, a New York, del prestigioso National Book
Award nella sezione Translated Literature -il progetto di divulgazione della cultura umanistica
Altrestorie/Otherstories. Curato dall’Università degli Studi di Trieste con il finanziamento della Regione
Friuli Venezia Giulia, nel mese di novembre ha visto al Museo Revoltella l’allestimento omonimo in
coorganizzazione con il Comune di Trieste, e in queste settimane (tramite le sezioni #altrestorieedu,
#altrestorielab e #altrestoriediscuss) si è concretizzato con una serie di appuntamenti e incontri nelle scuole e
Università del Friuli Venezia Giulia e nelle Università di Lubiana, Pola, Fiume e Zagabria, per sviscerare il
tema del superamento della dicotomia ”noi” e ”loro” in tema di migrazioni.
L’incontro è organizzato in collaborazione e con il sostegno di Goethe Institute – Roma, Goethe-
Zentrum Triest e DAAD.
All’Auditorium Marco Sofianopulo del Revoltella, Yoko Tawada porterà “Memorie di un’orsa polare”, una
saga familiare a tre voci, una storia di animali capace di parlarci della realtà grazie a un’aura di fantastico che
ricorda i maestri della letteratura giapponese. Tre le storie del libro, di orsi polari che rispecchiano l’essenza
umana: la matriarca addestrata per diventare una stella del circo e relegata poi a un lavoro d’ufficio e che
decide di scrivere un’autobiografia divenuta un bestseller; sua figlia Tosca che scandalizza il mondo
esibendosi in uno spettacolo in cui bacia la sua addestratrice. E infine Knut, baby idolo dello zoo di Berlino,
cresciuto da un umano. Un best seller pubblicato nel 2011 da Guanda, nel quale attraverso le storie di tre
orsi, Tawada riflette sulla nostra stessa umanità, sui modi in cui apparteniamo gli uni agli altri e sui modi in
cui siamo formati.
L’incredibile talento della scrittrice è stato riconosciuto con la vittoria, lo scorso 14 novembre 2018 a New
York, del National Book Awards nella sezione Letteratura Tradotta, uno dei premi più illustri della
letteratura negli Stati Uniti, con la versione inglese di “Kentoshi” (“The Emissary”), un romanzo distopico su
un uomo anziano e il suo pronipote che vivono in una situazione difficile in Giappone dopo una catastrofe
che assomiglia al terremoto e allo tsunami del 2011.
Yoko Tawada nasce a Tokyo nel 1960. Nel 1979 intraprende un viaggio fino in Germania attraverso la
Transiberiana, e sviluppa un interesse particolare per la cultura tedesca. Nel 1982, lo stesso anno della sua
laurea, si trasferisce ad Amburgo, dove consegue un master in letteratura tedesca contemporanea e
successivamente, all’Università di Zurigo, un dottorato di ricerca in letteratura tedesca. Nel 1987, cinque anni
dopo il suo trasferimento, pubblica la sua prima raccolta di poesie e racconti in tedesco e giapponese, ”Nur
da wo du bist da ist nichts”. Nel 1991 vince il premio giapponese Gunzo per nuovi scrittori, e nel 1992
ottiene il prestigioso Premio Akutagawa con ”Inumuko iri”. Nel 2005 con la Medaglia Goethe le viene
riconosciuto il suo contributo alla cultura tedesca, e nel 2016 diventa la prima giapponese a ricevere il
premio Kleist. Dal 2006 vive a Berlino, dove continua la sua attività scrivendo sia in giapponese che tedesco,
e spaziando tra più generi letterari: romanzo breve, racconto, poesia e teatro.

www.altrestorie-otherstories.com
https://www.facebook.com/altrestorie2018

Altrestorie/Otherstories è un progetto di divulgazione della cultura umanistica dell’Università degli Studi di Trieste, finanziato dalla Regione Friuli Venezia Giulia, realizzato in partenariato con Associazione Italiana Biblioteche Sezione FVG, Associazione Italo-Americana FVG, Assostampa FVG, Casa Internazionale delle Donne di Trieste, Comuni di Muggia e Staranzano, Goethe Institut – Roma, Ordine dei Giornalisti del Friuli Venezia Giulia, le Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Fiume e Zagabria, in coorganizzazione con il Comune di Trieste – Area Educazione Università Ricerca Cultura e Sport – Servizio Musei e Biblioteche, con il sostegno di Teatro stabile di innovazione del FVG – Dialoghi Residenze per le arti performative a Villa Manin, Deutscher Akademischer Austauschdienst, Dipartimento di Studi umanistici dell’Università degli Studi di Trieste, Fondazione CRTrieste, Fondazione Kathleen Foreman Casali, Goethe Institut – Roma, I.S.I.S. “Liceo Carducci – Dante” Trieste, S/paesati Bonawentura Teatro Miela e UFO Centro di residenze, studio e partecipazione.
Gode inoltre della collaborazione di Alliance francaise Trieste, Articolo 21 liberi di…, Cantieri teatrali Koreja, Comune di Grado, Frith Street Gallery London, ICS Consorzio italiano solidarietà – Trieste, Isaac Julien Studio London, Istituto regionale per la storia del movimento di liberazione nel Friuli Venezia Giulia, Moongifts Films Berkeley, Università Jure Dobrila di Pola, Università degli Studi di Udine, Università di Lubiana, Victoria Miro Gallery London/Venice e Whitecube Gallery London.

UFFICIO STAMPA
Elena Orsi – Studio Sandrinelli
Via Carducci 22 Trieste
mob: 3482935606
mail: press@studiosandrinelli.com
tel. 040/362636

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