“Amici, nemici forse!” Marinetti a Trieste cent’anni dopo

“Amici, nemici forse!”

Marinetti a Trieste cent’anni dopo

Ricordo della serata futurista del 12 gennaio 1910 al Politeama Rossetti

Auditorium del Museo Revoltella, via Diaz 27

Martedì 12 gennaio 2010 ore 17.30

Conferenza di Roberto Curci

Letture di Giulio Cancelli

A cura di Stefano Bianchi

 

 

12 gennaio 1910: una data storica per il Futurismo. Al Politeama Rossetti di Trieste si tenne quel giorno la prima in assoluto delle “serate futuriste” con cui Filippo Tommaso Marinetti intendeva “lanciare” clamorosamente il proprio movimento, a quasi un anno dalla diffusione sulla stampa italiana e francese del Manifesto fondativo.

Fu una serata tumultuosa, con il pubblico vivacemente diviso tra sostenitori e detrattori delle “novità” proposte da Marinetti e da due suoi adepti, i poeti Aldo Mazza e Aldo Palazzeschi: “novità” che, in una Trieste ancora irredenta, avevano anche il sapore di una palese provocazione politica e propugnavano, tra l’altro, “la guerra, sola igiene del mondo”. Non a torto, dunque, Trieste – dove già Marinetti aveva suscitato scalpore in precedenti occasioni pubbliche – venne da allora definita una delle tre capitali del Futurismo, assieme a Parigi e a Milano.

A suggello delle manifestazioni per il centenario del Futurismo, snodatesi con mostre e convegni in diverse città italiane nell’arco del 2009, la “serata futurista” del Rossetti verrà ricordata – nella fatidica giornata del 12 gennaio – con un’iniziativa dell’Assessorato alla cultura del Comune e del Civico Museo Revoltella (dove è in corso la mostra dedicata a Giorgio Carmelich), in collaborazione con il Civico Museo Teatrale “Carlo Schmidl”.

Presso l’Auditorium del Revoltella, alle 17.30, il giornalista e scrittore Roberto Curci rievocherà quel contrastato avvenimento, giovandosi anche della lettura – affidata all’attore Giulio Cancelli – di testi e cronache relativi all’evento.

Le iniziative in tema futurista al Civico Museo Revoltella proseguiranno tutti i lunedì di febbraio con quattro appuntamenti musicali (sempre con inizio alle 17.30) dedicati al repertorio del futurismo italiano, a cura di Stefano Bianchi, conservatore del Civico Museo Teatrale “Carlo Schmidl”, musicologo ed autore del volume La musica futurista, edito dalla LIM (Libreria Musicale Italiana).

Lunedì 1 febbraio saranno di scena la pianista Adele D’Aronzo e gli intonarumori di Luigi Russolo ricostruiti da Pietro Verardo. Seguirà, lunedì 8 febbraio, il concerto del MIXENSEMBLE, espressamente costituitosi per l’occasione – e composto da musicisti del Teatro “Verdi” e docenti del Conservatorio “Tartini” – per proporre alcuni lavori di Silvio Mix. Nato a Trieste il 30 dicembre del 1900, e formatosi da autodidatta, Mix si trasferì giovanissimo a Firenze, avvicinandosi al futurismo fiorentino e prendendo parte alle iniziative del Teatro della Sorpresa (1921-22) e del Nuovo Teatro Futurista (1924) di Rodolfo De Angelis. Partecipò al Primo Congresso Futurista (Milano 1924) e firmò, sul quotidiano romano «L’Impero», cronache musicali ed alcuni interventi contenenti spunti interessanti sull’estetica del futurismo musicale, dall’uso del glissando orchestrale e dei quarti di tono alla pratica dell’improvvisazione con l’orchestra. È autore dell’Inno futurista: omaggio alla sintesi, di un pianistico Ritratto sintetico-musicale di Filippo Tommaso Marinetti, di un Omaggio a Stravinskij (ancora per pianoforte) e delle musiche di scena per il dramma di Ruggero Vasari L’Angoscia delle macchine. Nel dicembre del 1926 si recò a Parigi per prendere parte agli spettacoli del Teatro della Pantomima Futurista di Enrico Prampolini. Qui realizzò per Marinetti la partitura Cocktail. La morte prematura, avvenuta a Gallarate il 1° febbraio 1927, a soli ventisei anni di età, gli impedì di sviluppare la sue brillanti intuizioni.

L’itinerario musicale nel repertorio di Silvio Mix e dei suoi ‘colleghi’ Luigi Russolo, Francesco Balilla Pratella, Franco Casavola, Marij Kogoj ed Aldo Giuntini, si completerà il 15 febbraio, nuovamente con la pianista Adele D’Aronzo e con il soprano Ilaria Zanetti. L’appuntamento conclusivo, il 22 febbraio, sarà dedicato ad Aria di jazz, “parole in libertà” del triestino Vladimiro Miletti, nella lettura di Giulio Cancelli e con le improvvisazioni al pianoforte di Angelo Comisso.

Tutti gli appuntamenti sono ad ingresso libero.

 

Foto:

Filippo Tommaso Marinetti in una foto di Wanda Wulz con dedica a Mario Nordio (Civico Museo Teatrale “C. Schmidl”, Trieste)

 

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