cinema al museo: venerdì 30, “My architect” dedicato a Louis Kahn

VENERDÌ 30 LUGLIO CINEMA E ARCHITETTURA A REVOLTELLA ESTATE

CON IL DOCUMENTARIO SUL’ARCHITETTO AMERICANO LOUIS KAHN

“MY ARCHITECT – A SON’S JOURNEY” NELL’AUDITORIUM DEL MUSEO

 

Nell’ambito delle attività di Revoltella Estate, prosegue la rassegna art&cinema, organizzata dall’Assessorato alla cultura del Comune di Trieste e dalla Direzione del Museo Revoltella in collaborazione con La Cappella Underground.

Venerdì 30 luglio alle ore 20.30, nell’Auditorium del Museo, sarà affrontato il tema cinema e architettura con la proiezione del film “My Architect – A Son’s Journey” (USA 2003) di Nathaniel Kahn: un documentario della rete televisiva americana HBO dedicato al maestro dell’architettura contemporanea Louis Kahn (1901-1974), strutturato come un viaggio di ricerca e di scoperta da parte del figlio dell’artista, che si snoda fra le testimonianze personali così come tra alcune delle più originali costruzioni del XX secolo, dalle coste del New England fino a Gerusalemme e al Bangladesh. Il film sarà presentato dall’architetto triestino Andrea Battistoni (Università di Trieste).

 

L’iniziativa si colloca in parallelo alle attività della manifestazione Piazza dell’Architettura, al Salone degli Incanti fino al 7 agosto, mentre la mostra Archiprix Italia 2010 rimarrà visitabile al Museo Revoltella fino al 4 settembre. Nelle serate di Revoltella Estate 2010, fino al 5 settembre, il Museo rimane aperto ai visitatori ogni giovedì e venerdì fino alle ore 23.

 

Il ciclo art&cinema, percorso di esplorazione delle interferenze e relazioni tra cinema e arti figurative, offrirà nei prossimi appuntamenti ulteriori occasioni di riflessione e di indagine con film lungometraggi biografici dedicati a importanti soggetti e personalità del mondo della pittura e della scultura: il calendario propone, nelle successive serate di venerdì, i film Pollock di Ed Harris (6 agosto), Klimt di Raoul Ruiz (13 agosto), Montparnasse 19 di Jacques Becker, dedicato a Modigliani (20 agosto), e Camille Claudel (1988) di Bruno Nuytten (27 agosto). 

 

 

MY ARCHITECT: A SON’S JOURNEY | regia di Nathaniel Kahn | USA | 2003 | 115′

Presentazione a cura di Andrea Battistoni (Università di Trieste)

Louis Kahn, uno dei maestri dell’architettura contemporanea, fu uomo di singolare personalità. Sposato per tutta la vita con la stessa donna, ebbe due figli illegittimi da due relazioni al di fuori del matrimonio. Nathaniel, il figlio avuto da una delle due amanti, ripercorre in questo documentario prodotto dalla rete americana HBO le tappe del percorso umano e creativo del padre, attraverso le sue opere, il racconto di colleghi, allievi e dei figli stessi. My Architect è una ricerca personale, ma descrive con sguardo cinematografico unico i lavori e gli edifici progettati da Khan: si passa dai sotterranei della Penn Station a New York, a Dhaka, in Bangladesh, dall’India a Gerusalemme. Ne emerge così la figura di un artista eccentrico, geniale e ispirato, ma allo stesso tempo di un padre dolorosamente lontano.

 

Louis Kahn eÌ€ considerato uno dei piuÌ€ importanti architetti del XX secolo. Nato in Estonia nel 1901, Kahn emigra a quattro anni insieme alla famiglia, poverissima, negli USA, a Philadelphia. Il suo talento nella musica e nell’arte non passa inosservato e dopo la laurea in architettura (1924) comincia una brillante carriera che lo porteraÌ€ in giro per il mondo. Nel 1971 riceve l’AIA Gold Medal dall’American Institute of Architects e viene nominato membro dell’American Academy delle Arti e Letterature. Nel 1972 tocca invece al Royal Institute of British Architects assegnargli la RIBA Gold Medal. Tra i suoi capolavori la nuova Galleria d’arte di Yale, i laboratori Richards a Philadelphia, l’Unitarian Church a Rochester, il museo Kimbell a Fort Worth.

 

“My Architect”, il film-documentario firmato dal figlio di Kahn, Nathaniel, oltre che racconto della vita e dell’arte del celebre architetto, eÌ€ una storia d’amore, di tradimento e di perdono attraverso cui il figlio compie un viaggio alla scoperta di un padre che ha conosciuto poco e male. Nathaniel aveva undici anni quando nel 1974, al ritorno da un viaggio in India, suo padre moriÌ€ solo, colpito da un infarto in un bagno pubblico della Penn Station di New York. Louis Kahn lasciava tre famiglie, di cui due illegittime, e alcune delle opere architettoniche piuÌ€ interessanti e spesso discusse del secolo scorso, come la Exeter Library nel New Hampshire.

Nathaniel vuole conoscere suo padre e intraprende un viaggio che possa aiutarlo a ricomporre la sua vita e il suo lavoro. In cinque anni attraversa cinque continenti per visitare i lavori da lui realizzati, e attraverso immagini, incontri e interviste ricostruisce la figura di Louis Kahn come uomo e come artista.

 

Punto di partenza la Penn Station. Il viaggio tocca mete tra loro molto distanti, non solo geograficamente, dalle coste del New England fino a Gerusalemme, dalla California al Bangladesh, dove Kahn realizzoÌ€ uno dei suoi progetti piuÌ€ significativi: la sede del Parlamento di Dacca. Lungo questo affascinante itinerario attraverso lo spazio e il tempo di una esistenza complessa e articolata si incontrano una serie di personaggi che hanno avuto a che fare con l’artista: i tassisti di Philadelphia, i clienti, le ex-amanti, i colleghi famosi Frank Gehry, Philip Johnson e Ieoh Ming Pei.

CioÌ€ che emerge eÌ€ il ritratto di un uomo unico, difficile, affascinante, tanto teso alla ricerca della veritaÌ€ e della chiarezza nel suo lavoro di architetto, quanto misterioso e disordinato nella vita privata. “My Architect” nasce come percorso personale per trasformarsi agevolmente in una inchiesta universale sull’identitaÌ€, sull’arte e sulla vita stessa.

 

Premiato come Miglior documentario al Chicago International Film Festival (2003), candidato all’Oscar come Miglior Documentario (2004), nominato agli Indipendent Spirit Award (2004), il film ha vinto il Premio al Director’s Guild of America (2004).

 

 

 

 

 

 

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