comunicato – Tullio Crali e il volo dei futuristi

Crali, il volo dei futuristi
27 luglio 2003 – 30 settembre 2003
Museo Revoltella, via Diaz, 27 ñ Trieste

lunedì, mercoledì e domenica 9 -14 / 16-19.30
giovedì, venerdì e sabato 9 -14 / 16-24
martedì chiuso

Domenica 27 luglio alle ore 19 sarà inaugurata la mostra dedicata dal Comune di Trieste ñ Assessorato ai beni e alle attività culturali, a Tullio Crali e all’aeropittura nel centesimo anniversario del primo volo aereo.
E’ parso doveroso, infatti, nell’ambito delle diverse celebrazioni programmate in quest’occasione (dalla mostra su d’Annunzio e Trieste all’iniziativa sul volo in natura ospitata dai Musei scientifici) dedicare uno spazio adeguato anche all’arte e, in particolare, a un pittore che ha dedicato tutta la vita a quell’aspetto particolare del futurismo che è l’aeropittura.
Crali, che è vissuto fino a novant’anni continuando a dipingere fino all’ultimo, ha trattato in realtà molti temi nella sua carriera futurista (dall’architettura alla moda, dalla scenografia alla grafica pubblicitaria), ma la passione per l’aeropittura è stata decisamente preponderante, anzi, si puÚ dire che egli ha iniziato dall’aeropittura, prima, forse, di altri artisti che sono ritenuti i precursori ufficiali di questo genere.
La mostra organizzata dal Revoltella e riservata, appunto, solo all’aeropittura, dimostra la precocità di questo suo interesse: parte infatti da reperti davvero preziosi, come gli acquerelli “Aeroplani sulla metropoli” e “Rombi d’aereo” che sono del 1926 e del 27, quando lui era solo un sedicenne innamoratosi improvvisamente del futurismo attraverso le poche riviste che capitavano a Gorizia, ma aveva già percepito il fascino che lo sviluppo dell’aviazione stava esercitando sui futuristi.
In quegli anni (1928-29) accaddero fatti decisivi per il suo futuro: scoprì gli aerei da caccia di stanza all’aeroporto di Merna, attivato da poco come sede di reparti della neonata Aeronautica, scrisse a Marinetti per aderire al futurismo, fece il primo volo su un idrovolante, espose per la prima volta alla II Esposizione goriziana di belle arti.
Nella mostra allestita al Revoltella ci sono una decina di pezzi di questi anni, alcuni ancora conservati dalla famiglia, altri provenienti dal Mart di Rovereto, che, dopo avere dedicato a Crali una grande mostra nel 1994, ha ricevuto dallo stesso artista un importante donazione di opere e di materiali d’archivio, che sono andati ad arricchire il Centro studi sul futurismo istituito molti anni fa da questo importante museo.
La mostra “Crali, il volo dei futuristi”, pur proponendo un percorso completo lungo la sua carriera di aeropittore, vuole caratterizzarsi soprattutto per l’approfondimento delle radici di Crali e delle sue scelte artistiche iniziali e, in quest’ottica, è apparso doveroso creare delle sezioni che amplino lo sguardo su alcune vicende che non si possono ignorare nel prendere in considerazione i rapporti fra l’artista e la terra giuliana. Innanzitutto la breve ma intensa storia del Movimento futurista giuliano, capeggiato dal goriziano Sofronio Pocarini e svoltosi tra il ’23 e il ’24, cioè prima che Crali scoprisse il futurismo, ma certamente non ignorata da lui in seguito, dopo la nascita del suo sodalizio con Pocarini, nel 1929. In secondo luogo l’importante Mostra di pittura e aeropittura futurista organizzata a Trieste da Bruno Sanzin nel 1931, che segnÚ il debutto di Crali in un contesto che era già nazionale.
Al Revoltella il visitatore incontra perciÚ anche altre presenze, assieme a quella di Crali, che sono importanti per capire che tipo di visioni possono avere influenzato i suoi esordi di futurista: dai goriziani Pocarini, Cossar e Cenisi ai più famosi Depero, Dottori e Tato, Voltolina, di cui, attraverso una laboriosa e fortunata ricerca, è stato possibile ritrovare proprio le opere presenti a Trieste nel 1931.
Poi la rassegna si focalizza esclusivamente sul lungo cammino di Crali, che sarà costellato da successi e riconoscimenti soprattutto tra gli anni trenta e i quaranta, quando egli, più di chiunque altro, forse, seppe interpretare con originalità e forza, le esaltanti imprese degli aviatori, in pace e in guerra, le prospettive inedite del mondo visto per la prima volta da altezze di migliaia di metri, la bellezza degli aerei, sempre più potenti e veloci. Non a caso la Biennale di Venezia del 1940 gli dedicÚ un’importante personale molto elogiata da Marinetti.
In mostra ci sono i suoi dipinti più noti e celebrati come “Incuneandosi nell’abitato” (1939), “Vite orizzontale” (1938), “Prima che si apra il paracadute” (1939), “In tuffo sull’aeroporto” (1939) ormai di proprietà di importanti musei (Mart, Galleria d’arte moderna e contemporanea di Roma, Galleria d’arte moderna di Udine) ma anche opere meno viste, benché importanti, come “Aerocaccia I” del 1936/38, dedicata a Umberto Klinger, mitico pilota e presidente dell’Ala Littoria (la compagnia aerea nazionale degli anni trenta) che gli concesse di volare gratuitamente su tutte le linee “per ragioni d’arte”.
La morte di Marinetti, nel 1944, secondo qualcuno, segna la fine del futurismo e lo consegna alla storia. Ma non per Crali, che si ribella anche alla decisione di Benedetta Marinetti di sciogliere le file e continua a essere futurista per tutta la vita. Il resto della sua strada, perciÚ, dopo il 1950, diventa un percorso erto e solitario, ma molto coraggioso, che è fatto di fedeltà e coerenza, ma anche di esperimenti e slancio di rinnovamento.
La mostra documenta tutte le fasi più interessanti della maturità di Crali fino all’esplosione di colore e di vitalità, rappresentata, nel 1986, dai dipinti dedicati alle Frecce tricolori, la pattuglia acrobatica nazionale, che lo accoglie affettuosamente persino a bordo dei Macchi per fargli provare ñ a quasi ottant’anni ñ antiche e nuove emozioni.

La mostra è stata organizzata dal Museo Revoltella e si avvale della collaborazione di importanti musei italiani, quali la Galleria Comunale d\\\\\\\’Arte Moderna e Contemporanea di Roma, il Museo d\\\\\\\’Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto, il Museo Aeronautico \\\\\\\”Gianni Caproni\\\\\\\” di Trento, la Galleria d\\\\\\\’Arte Moderna di Udine, i Musei Provinciali di Gorizia, nonché di significative collezioni private, tra cui quella della famiglia Crali, e altre collezioni di Roma, Milano, Camerino, L\\\\\\\’Aquila, Rovigo, Udine e Gorizia.
Il catalogo della mostra del Museo Revoltella, è corredato dalle illustrazioni di tutte le opere esposte e da testi di Maria Masau Dan, Maurizio Calvesi, Susanna Gregorat e Nicoletta Bressan.

Per informazioni e richieste di materiale, telefonare o inviare un fax a:
Civico Museo Revoltella – Galleria d\\\\\\\’arte Moderna, via Diaz 27, 34123 Trieste
tel. 040.6754158 – fax. 040.6754137
e-mail: revoltella@comune.trieste.it.
web-site: www.museorevoltella.it

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