Leopoldo Metlicovitz – Biografia

1868
Nasce a Trieste il 17 luglio, figlio di un Leopoldo senior (di professione “ottico meccanico”) e di Angela Sbisà, entrambi triestini. Il nonno paterno, Ermacora, è originario di un piccolo paese sloveno del Carso, Volčji Grad, presso Komen/Comeno.

1879-81
Nelle scuole professionali che frequenta vince alcuni premi per la precoce, notevole abilità nel disegno e nell’ornato.

1882 circa
Inizia un apprendistato come litografo in uno stabilimento tipolitografico di Udine.

1886
È testimoniata una sua partecipazione, come pittore paesaggista, a una mostra del Circolo Artistico di Trieste.

Autoritratto (1930 circa) olio su tela, 87 x 67 cm – siglato in basso a destra: LM Civico Museo Revoltella (inv. 5102)

1888-89
Si trasferisce a Milano. Lavora alla Ditta dei Fratelli Tensi (“Fabbrica di Carte e Lastre per Fotografia e Radiofotografia”). Passa quindi, come litografo “cromista”, alle Officine Grafiche Ricordi.

1892 circa
È nominato direttore tecnico della Ricordi.

1897 circa
Inizia a dedicarsi non solo all’elaborazione tecnica degli “avvisi figurati”, ovvero dei manifesti pubblicitari che la Ricordi produce in gran numero, ma anche alla loro ideazione e realizzazione artistica. Diviene “maestro” del concittadino Marcello Dudovich (1878-1962), approdato egli pure alla Ricordi.

1899
La sua attività di cartellonista si fa intensa e continuativa, con la creazione di numerosi manifesti realizzati dallo staff della Ricordi per i Grandi Magazzini Mele di Napoli. È di quell’anno il suo primo cartellone di grande impatto, per le Distillerie Italiane – Apparecchi a gas d’alcool. Inizia anche a produrre manifesti per le opere liriche dei maestri della “giovane scuola” italiana: Puccini, Mascagni, Montemezzi, Zandonai ecc.

1906
Realizza il manifesto, divenuto celebre, per l’Esposizione internazionale di Milano organizzata per l’apertura del traforo ferroviario del Sempione.

1907-10
Compie due viaggi in Argentina, dove produce manifesti a noi non noti. Già nel 1901 aveva partecipato a un concorso indetto a Buenos Aires per la pubblicità di una marca di sigaretti, aggiudicandosi il secondo premio.

1910
Sposa Elvira Lazzaroni, da cui ha due figli, Roberto e Leopolda. Inizia a dividersi tra lo studio milanese della Ricordi e la villa acquistata in Brianza, a Ponte Lambro.

1912
Muore Giulio Ricordi, titolare della ditta e suo grande ammiratore e sostenitore. Da allora i rapporti con la Ricordi, nonostante la sostanziale fedeltà dell’artista, tenderanno a divenire più difficili e saltuari.

1913-18
Come Dudovich, Mauzan e altri cartellonisti si dedica soprattutto alla produzione di manifesti cinematografici, per l’industria che ha il proprio epicentro a Torino, e in particolare per l’Itala Film.

1914
Partecipa con almeno quattro manifesti alla grande campagna promozionale per il film-kolossal Cabiria di Giovanni Pastrone. Tra questi, uno dei suoi capolavori, raffigurante la protagonista avvolta dalle lingue di fuoco del sacrificio a Moloch.

1920 e seguenti
La produzione cartellonistica rallenta sensibilmente. Sempre più l’artista vive ritirato nella villa di Ponte Lambro, in una dimensione familiare alla quale attinge largamente per la sempre più accentuata attività di pittore “puro”, con una serie di ritratti dei congiunti e la creazione di paesaggi ispirati all’ambiente domestico e locale.

1939-41
Partecipa con tre quadri alle edizioni del Premio Cremona voluto dal gerarca locale, Farinacci, a sostegno dei valori del regime fascista.

1941
Muore la moglie Elvira.

1944
Leopoldo Metlicovitz muore a Ponte Lambro, il 17 ottobre.

150° della fondazione del Museo Revoltella

Storie di lasciti e acquisizioni. Un patrimonio lungo 150 anni

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