Il Futurismo a cent’anni dal “manifesto”

IL FUTURISMO A CENT’ANNI DAL “MANIFESTO”
Problemi e portata di un’avanguardia tra letteratura e musica
Con la prof.ssa Cristina Benussi e il dott. Stefano Bianchi
Letture di Maurizio Zacchigna
Auditorium del Museo Revoltella, via Diaz 27
Venerdì 20 febbraio – ore 17.00

 

Il 20 febbraio 1909 Filippo Tommaso Marinetti pubblicava sulle colonne del quotidiano parigino “Le Figaro” il Manifesto del Futurismo. In occasione della ricorrenza, quindi nella giornata precisa di venerdì 20 febbraio, con inizio alle ore 17.00, nell’Auditorium del Museo Revoltella, il Circolo della Cultura e delle Arti, in collaborazione con la direzione del Museo, propone Il Futurismo a cent’anni dal “Manifesto”, una tavola rotonda che vedrà la partecipazione della prof.ssa Cristina Benussi (Università di Trieste) e del dott. Stefano Bianchi (conservatore del Museo Teatrale “C. Schimidl”). L’iniziativa, preliminare di un ciclo di ulteriori appuntamenti, sarà supportata da letture di significativi documenti, letti dall’attore Maurizio Zacchigna, e da ascolti musicali, in modo da evidenziare la portata di un’avanguardia che ha segnato l’avvio di uno dei più discussi, problematici e complessi movimenti d’avanguardia della cultura italiana. Nell’ambito musicale si segnala in particolar modo la figura di Silvio Mix, il musicista futurista nato a Trieste nel 1900, formatosi da autodidatta e trasferitosi a Firenze negli anni della prima guerra mondiale, autore tra l’altro di un pianistico “Ritratto sintetico-musicale di F. T. Marinetti” e di un “Omaggio a Stravinskij”. Il futurismo, che si è collocato sull’onda della rivoluzione tecnologica dei primi anni del ‘900, esaltandone la fiducia illimitata nel progresso e decretando violentemente la fine delle vecchie ideologie, nell’esaltazione – ad opera di Martinetti – del dinamismo, della velocità, dell’industria, trova uno straordinario riscontro fin nell’epoca attuale, pur nella giusta presa di distanza di molteplici momenti provocatori, come l’idea di una guerra intesa come "igiene del mondo", con la necessità quindi, sulla base di momenti letterari, artistici, e figurativi altamente spettacolari, di indire un dibattito che si presenta ricco di spunti di riflessione.

 

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