Isidoro Grünhut, magnifico pittore un pò dimenticato

Le importanti acquisizioni che si sono susseguite nel tempo ci svelano la grandezza della straordinaria galleria d’arte moderna del Museo Revoltella, che è tra le prime in Italia ad essere stata istituita, anche se nel 1872 Trieste era ancora sotto il dominio asburgico.

Al principio del secolo scorso, nel 1902, tra le diverse opere che entrarono a vario titolo nelle collezioni museali , risulta anche questo incredibile Studio di vecchio, realizzato nel 1885 dal pittore triestino Isidoro Grünhut (Trieste 1862 – Firenze 1896) e donato al nostro museo da Giorgio Galatti.

Isidoro Grünhut , Studio di vecchio, 1885, olio su tela, 95,5x79 cm, inv. 146
Isidoro Grünhut , Studio di vecchio, 1885, olio su tela, 95,5x79 cm, inv. 146
Grünhut fu amico di Umberto Veruda e Carlo Wostry, con i quali condivise gli anni di formazione all’Accademia di Monaco di Baviera, dove i tre artisti, allora giovanissimi, furono influenzati dalla ritrattistica dei pittori tedeschi, in particolar modo da Franz von Lenbach e Franz Leibl. I pittori triestini fecero propria la capacità di introspezione psicologica dei pittori d’Oltralpe, che tramite un uso sapiente del chiaroscuro coglievano il carattere e la personalità dei loro soggetti.
Isidoro Grünhut , Studio di vecchio, 1885 (particolare)
Isidoro Grünhut , Studio di vecchio, 1885 (particolare)
Isidoro Grünhut , Studio di vecchio, 1885 (particolare)

Ancora oggi poco studiato e forse un po’ dimenticato, Isidoro Grünhut, poco più che ventenne, realizzava l’indimenticabile figura di questo anziano, reso possente e palpitante, nel cangiante drappo bianco che lo avvolge a metà, dall’incredibile resa veristica dell’illuminazione incidente, suggestiva e drammatica nella rivelazione di ogni più piccolo dettaglio del soggetto, fisico e caratteriale.

Isidoro Grünhut , Studio di vecchio, 1885 (particolare)

Tre anni dopo, nel 1888, il pittore triestino partecipò al concorso della Fondazione Rittmeyer per una borsa di studio a Roma, altra meta culturale obbligata per gli artisti dell’epoca, e anche se non risultò vincitore, potè fruire comunque di un soggiorno romano, grazie all’interessamento del barone Giuseppe Morpurgo, allora presidente del curatorio del nostro museo.
Questo prodigioso pittore morì a poco più di trent’anni a Firenze e pertanto non potremo mai sapere quali esiti avrebbe avuto la sua produzione artistica in età matura. Il Museo Revoltella possiede anche altri dipinti ad olio di Grünhut, nonchè alcuni disegni a matita e a penna, che rivelano la sua straordinaria capacità di tratto.

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