Questa mattina, alle 10.30, presso l’Auditorium del Museo Revoltella è stata presentata l’attività estiva della Galleria d’Arte Moderna triestina. Sono intervenuti l’assessore ai Beni e alle Attività Culturali del Comune on. Roberto MENIA, la direttrice del Museo Maria MASAU DAN, la curatrice della mostra “ARTE E PSICOANALISI. VOLTI” Anna Maria ACCERBONI PAVANELLO e il coordinatore artistico dei concerti nell’ambito di “REVOLTELLA ESTATE” Marco SOFIANOPULO.
Tre le iniziative che il Museo ospiterà nei prossimi mesi: “REVOLTELLA ESTATE”, e le mostre “ARTE E PSICOANALISI. VOLTI” e “DA DE CHIRICO A LEONOR FINI. PITTURA FANTASTICA IN ITALIA”.
“REVOLTELLA ESTATE” giunge quest’anno alla sua 10.a edizione. Si aprirà proprio questa sera alle 21.00 con l’inaugurazione – solo per inviti – della mostra dedicata alla psicoanalisi nell’arte e proseguirà fino al I∞ settembre con un calendario in cui si fondono diversi ingredienti. Fra questi grande peso avrà, come di consueto, la musica, grazie alle serate musicali del sabato sera coordinate dal m∞ Marco SOFIANOPULO di cui l’elemento ricorrente sarà quello etnico, con particolare attenzione per i colori propri dell’Est europeo. Inconsuete la prima e l’ultima proposta: la prima, sabato 20 luglio alle 21.00, unico concerto previsto sulla Terrazza Revoltella, trae spunto dalla tradizione triestina filtrata perÚ attraverso l’elaborazione di alcuni qualificati autori quali C. Noliani, M. Macchi, G. Viozzi, P, Carniel e A.Illersberg nell’esecuzione del Gruppo vocale “VOCI DELLA TRADIZIONE”; l’ultima, il 31 agosto, in quella che sarà la sede abituale dell’Auditorium del Museo, proporrà il tema etnico dei Balcani in una serata di raffinato intrattenimento grazie alla voce di Edda LEKA accompagnata da un complesso guidato da Giorgio ARGENTIN. “VOCI DAI BALCANI” anche nella serata del 27 luglio con Claudia VIGINI (voce) e Fabio CASCIOLI (chitarra). “SINFONICO 1” è invece il titolo del programma che verrà presentato sabato 3 agosto dall’ ORCHESTRA DA CAMERA DEL FRIULI VENEZIA GIULIA diretta dal m∞ Romolo GESSI che, anche con il contributo della violinista Myriam DAL DON, offrirà un programma di musiche di Schubert, Holst e Van der Roost. Sapori d’Ungheria, invece, per il “SALOTTO MAGIARO” che il violoncellista Massimo FAVENTO e il pianista Corrado GULIN offriranno il 10 agosto. Sarà invece “ORIENTALE” il salotto in cui accoglieranno il pubblico Lucio DEGANI (violino) e Ferdinando MASSUTTO (pianoforte) il 17 agosto. Con “SINFONICO 2” arriveranno nell’Auditorium del Revoltella la NUOVA ORCHESTRA DA CAMERA “F.BUSONI” di Trieste diretta da Massimo BELLI con il soprano Veronica VASCOTTO e iil basso Hecktor LEKA che eseguiranno brani di A. Dvorak e E. Grieg. Accanto alle serate musicali, la minirassegna “PAROLE E MUSICA”, nell’ambito della quale giovedì 8 e venerdì 9 agosto alle 21.00 sulla terrazza l’attrice Luisa VERMIGLIO sarà impegnata in letture tratte da “SETA” di Alessandro BARICCO impreziosite dalla voce della cantante Alessandra FRANCO, mentre giovedì 22 agosto l’Auditorium ospiterà, sempre alle 21.00, una conferenza spettacolo curata da Marisandra CALACIONE e Isabella GALLO, con interventi scenici di Marianna ACCERBONI, dal titolo “CHIARE, FRESCHE, DOLCI ACQUEÖ”, in occasione del restauro della fontana della Ninfa Aurisina, ultima tappa del lungo e laborioso restauro che ha interessato il museo triestino, di cui proprio quest’anno si celebra il decennale della riapertura. E ancora “FANTOMATICO 2002. LETTURE E RILETTURE SURREALI” a cura di BONAWENTURA e COMUNICARTE, all’inseguimento di quanto di fantomatico c’è nell’espressività surrealista nel cinema, nella danza, nella poesia, nella musica e nel teatro. Sono previsti anche incontri sul tema “ARTE, PSICOLOGIA, PSICOANALISI”, al momento in via di definizione. Il programma di “REVOLTELLA ESTATE” prevede anche visite guidate alle mostre “ARTE E PSICOANALISI. VOLTI” e “DA DE CHIRICO A LEONOR FINI. PITTURA FANTASTICA IN ITALIA”.
Altri appuntamenti si aggiungeranno “in corso d’opera”.
L’INGRESSO ALLE MANIFESTAZIONI IN CALENDARIO E’ COMPRESO NEL BIGLIETTO DEL MUSEO
Particolarmente importante e significativa nel complesso delle proposte della GALLERIA D’ARTE MODERNA è la mostra “ARTE E PSICOANALISI. VOLTI”, che sarà aperta al pubblico dal 20 luglio al 15 settembre. Quello della psicoanalisi è un fenomeno che tuttora permea di se’ Trieste e la sua cultura. Trieste ospitÚ Sigmund Freud, ancora giovane studente di medicina, per la sua prima ricerca, Trieste diede i natali a Edoardo Weiss, allievo diretto del padre della psicoanalisi e fondatore del movimento psicoanalitico italiano. E ancora Trieste è la città in cui, con grande anticipo rispetto al resto d’Italia, cominciarono ad essere praticati trattamenti freudiani e che vide, tra il 1920 e il 1930, un interesse che rasentava la mania verso tutto ciÚ che sapeva di psicoanalisi. Ed è anche la città, infine, in cui la psicoanalisi venne a intrecciarsi con letteratura e arte con risultati di indiscutibile, affascinante grandezza. “Al problema dell’arte – scrive la storica della psicoanalisi Anna Maria ACCERBONI PAVANELLO, curatrice della mostra con Maria MASAU DAN – Freud aveva prestato sin dall’inizio molta attenzione, avendo maturato la convinzione che per la psicoanalisi “artisti e poeti sono alleati preziosi”, da prendere in attenta considerazione nella loro testimonianza, per il fatto che “nelle conoscenze dello spirito essi sorpassano di gran lunga noi comuni mortali, poiché attingono a fonti che non sono state ancora aperte alla scienza”. L’interesse della psicoanalisi per le opere degli artisti e dei poeti non poteva rimanere a senso unico e in effetti molte avanguardie culturali, più o meno in tutta Europa, reagirono abbastanza presto dinanzi alle teorie di Freud, trasponendo, come nel caso del surrealismo, con una sorta di presa in diretta, l’inconscio nell’arte, oppure, passando agli scrittori, lasciandosi più o meno influenzare, come, tra i primi, Italo SVEVO in “La coscienza di Zeno”, dalle concezioni psicoanalitiche, sviluppando perÚ sottili ma non per questo meno incisive resistenze”. Ma la mostra testimonia anche dell’influenza che la psicoanalisi ebbe anche sul poeta Umberto SABA, che sin dalla giovinezza sperimentÚ la nevrosi e che si convinse all’analisi a seguito di una crisi depressiva particolarmente forte. Dell’esperienza, vissuta con lo stesso Edoardo Weiss, Saba racconta nella raccolta “Il piccolo Berto”, dedicata appunto a Weiss, grazie al quale in analisi aveva ritrovato il suo io infantile. Ma ancora prima di Saba, nel 1921, aveva iniziato l’esperienza della psicoanalisi il pittore triestino Arturo NATHAN, un’esperienza fatta sempre con Weiss, che durÚ fino al 1925 e che egli trasfuse nella sua arte. E così i suoi autoritratti sono testimoni del suo percorso progressivamente chiarificatore e liberatorio. In questa mostra costituita essenzialmente da ritratti e autoritratti e con cui si vuole dare il giusto risalto al versante meno considerato degli “anni della psicanalisi”, quello delle arti figurative, proprio la figura di NATHAN e l’uso che l’artista fece dell’autoritratto costituiscono il filo conduttore.
“ARTE E PSICOANALISI. VOLTI” è composta da tre sezioni. La prima è costituita dai ritratti che pittori contemporanei fecero di scrittori e artisti triestini testimoni o protagonisti della psicoanalisi ed ecco quindi i volti di Italo SVEVO, Umberto SABA, Virgilio GIOTTI, Gianni STUPARICH, Vittorio BOLAFFIO, Ruggero ROVAN e Marion WULZ. La seconda propone numerosi autoritratti a dimostrare come, nei primi trent’anni del Novecento, gli artisti triestini si dedicarono molto a questo genere pittorico, prova tangibile dei problemi di identità naturalmente connessi ad un epoca che viveva e vedeva grandi trasformazioni. Nella terza, invece, si è voluto accostare NATHAN a due pittori “i cui autoritratti – come scrive Anna Maria ACCERBONI PAVANELLO – rispecchiano aspetti che, nell’autenticità della pittura di NATHAN, hanno trovato una integrazione e una sublimazione: l’incombere della follia e l’Io diviso di Vito TIMMEL, il falso se’ e la moltiplicazione ludica ed esteriore all’identità, secondo il modello pirandelliano dell'”uno, nessuno e centomila”, di Cesare SOFIANOPULO”.
Nell’ambito della mostra – aperta lunedì e mercoledì dalle 9.00 alle 14.00 e dalle 16.00 alle 20.00; giovedì, venerdì e sabato dalle 9.00 alle 14.00 e dalle 16.00 alle 24.00 e domenica dalle 10.00 alle 24.00 con chiusura il martedì – viene proiettato “PASSAPORTO PER L’INCONSCIO”, una produzione della Sede RAI per il Friuli Venezia Giulia per la regia di Rino ROMANO su sceneggiatura di Anna Maria ACCERBONI PAVANELLO.
Trieste, proprio grazie alla psicoanalisi, è la città italiana che ha stabilito il più forte rapporto fra immaginazione pittorica e dimensione onirica. Da qui la mostra “DA DE CHIRICO A LEONOR FINI. PITTURA FANTASTICA IN ITALIA” che verra’ inaugurata venerdì 26 luglio alla presenza del suo curatore, Vittorio SGARBI. La mostra riprende, con un titolo più didascalico e con opportune integrazioni internazionali e locali la mostra che SGARBI stesso definisce “spericolata e ardimentosa” di quei pittori fantastici che, scrive ancora SGARBI, “partendo da Ferrara delimitano un percorso di incubi e sogni che io, a forza di agnizioni, ho voluto chiamare Surrealismo Padano. Non alcuni artisti, ma un vero e proprio sistema, un metodo della visione, da DE CHIRICO a FELLINI, da SAVINIO a CLERICI, da SIBELLATO a NATHAN, da GARBARI a LIGABUE, da GORNI a ZANCANARO, da CREMONINI a COLOMBOTTO ROSSO, da VACCARI a BARONI, una vera e propria costellazione di pittori fantastici prevalentemente attivi nel nord Italia”. La mostra sul “Surrealismo Padano”, che SGARBI aveva presentato al Palazzo Gotico di Piacenza durante la scorsa primavera, si presenterà a Trieste arricchita da importanti tele appartenenti alla ricca collezione del MUSEO REVOLTELLA quali il “Nudo” di Alberto SAVINIO, “I Gladiatori” di Giorgio de CHIRICO e “Meriggio” di Felice CASORATI, che si affiancheranno ad opere di rilievo di artisti triestini quali ” le “Maschere” di Cesare SOFIANOPULO e “Nero di seppia” di suo nipote Antonio. Fra le tele esposte spiccherà anche “L’amitié” di Lèonor FINI (a cui, secondo SGARBI, “dopo de Chirico e Dalì, fra Magritte e Delvaux, dobbiamo le immagini più emblematiche di una stagione artistica che è diventata la condizione dello spirito”), prezioso prestito dell’attrice Valentina CORTESE.
La mostra “DA DE CHIRICO A LEONOR FINI. PITTURA FANTASTICA IN ITALIA” sarà visitabile fino al 20 ottobre con lo stesso orario di “ARTE E PSICOANALISI. VOLTI” fino al I∞ settembre, mentre dal 2 settembre alla chiusura sarà aperta ogni giorno – tranne il martedì – dalle 9.00 alle 14.00 e dalle 16.00 alle 19.30.