Il dipinto fu presentato a Trieste nel 1873 alla Quinta Esposizione della Società di belle Arti, dove l’artista livornese espose sei opere di soggetto militare e si distinse per il suo originale “modo d’interpretare il vero”. Il Museo Revoltella acquistò l’opera soltanto nel 1906, presumibilmente sul mercato triestino.Superati gli esordi legati alla tradizionale pittura di storia, Fattori divenne il principale esponente del gruppo dei Macchiaoli, interessati alla rappresentazione della realtà per mezzo di ampie e sintetiche campiture di colore. Nei dipinti dei primi anni ’70 rivelò la sua vena più autentica di cronista della vita militare, divenendo l’interprete più accorato dell’epopea del Risorgimento italiano.Databile intorno al 1873, Bivacco ripropone un tema già affrontato da Fattori sin dagli studi en plein air delle truppe francesi accampate alle Cascine nel 1859 e nelle numerose rappresentazioni pittoriche e grafiche delle retrovie, nelle quali l’artista intese cogliere l’aspetto umano, più che quello eroico, della vita militare.