L’opera in esame è stata acquistata alla Biennale di Venezia del 1950 assieme a Composizione con scacchi di Romeo Daneo e Orto in Valle Lunga di Nino Perizi (vd. scheda), sulla base di un piano d’incremento della collezione museale che, per rispondere alle numerose proposte di vendita di autori regionali, aveva stabilito di selezionare solo le opere già passate al vaglio di giurie ufficiali come quelle della Quadriennale di Roma o la Biennale di Venezia.
Il dipinto appartiene ad una fase molto importante del percorso artistico di Predonzani, che nel ’48 era stato invitato alla Biennale di Venezia e nel ’49 aveva partecipato alla V Quadriennale di Roma. L’autore si dimostra qui particolarmente originale tanto nella scelta della gamma cromatica, dove stridono le tinte metalliche dei grigio-azzurri e il rosso acceso del piano dietro la figura, quanto nella resa del soggetto: una sproporzionata figura ermafrodita seduta su una sedia, come compressa all’interno dello spazio pittorico. L’ambientazione da quinta teatrale, l’atmosfera sospesa e le ombreggiature del tutto inverosimili traspongono la scena in una dimensione enigmatica e surreale, forse ispirata dalla pittura visionaria del suo maestro veneziano Ercole Sibellato.
Il netto contrasto tra i due colori primari, rosso e blu, caratterizza anche la Natura morta del 1948 donata al Revoltella nel ’55 dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Ufficio zone di confine (olio su tela, 40×54 cm, inv. 3390). Di Predonzani il Museo Revoltella possiede inoltre Figura nera, 1952, olio su tela, 145×110 cm, inv. 5086 e Composizione caduta, 1971, tempera su tela, 145×110 cm, inv. 4531