Nel 1893, data di realizzazione de La campana della sera, Pietro Fragiacomo, avvicinatosi all’arte poco dopo i vent’anni, era ormai artista affermato e annoverato tra i migliori pittori paesisti di fine Ottocento, “poeta elegiaco” tra i grandi “paesisti prosatori” quali Carcano, Fattori, Delleani, come ebbe a definirli Ugo Ojetti nel 1924.
La campana della sera costituisce oggi una delle tappe più significative del percorso paesaggistico del tardo Ottocento, offerto ai visitatori della Galleria d’arte moderna del Museo Revoltella. Il dipinto si collega per molti aspetti al grande quadro di Luigi Nono intitolato Ave Maria, realizzato dall’artista veneto un anno prima della Campana delle sera.
Entrambe le composizioni sono ambientate nello stesso luogo, la balaustra antica del canale Perotolo che scorre dinanzi al duomo di Chioggia, e sono accomunate da un magistrale studio di luce vespertina, crepuscolare, raccolta e ricca di suggestioni intimistiche. Se l’intonazione ambientale tra le due opere è ampiamente condivisa, molto diversa si rivela all’opposto la focalizzazione dei soggetti, essenzialmente incentrata sulla figura umana in Nono, per lo più fondata sull’inquadratura vedutistica in Pietro Fragiacomo. Il “paesaggio stato d’animo” di Fragiacomo non rinnega la presenza umana, che appare sempre intuibile attraverso segni evidenti senza tuttavia mai risultare preponderante e centrale nella composizione. L’uomo è, in questo modo, evocato nelle donne col capo coperto ai margini della veduta del canale, che sfilano silenziose dinanzi alla statua della Madonna, conosciuta dai chioggioti con il nome di Refugium peccatorum, ambita mèta di pellegrinaggio per numerosi artisti, attratti dal fascino di questo luogo.
Di Pietro Fragiacomo il Museo Revoltella possiede, inoltre, la piccola marina In laguna, olio su tavola [1890-1900], 21×26 cm, inv. 4565, Saline di Zaule, pastello su cartone, 77×136 cm, inv. 2286 e 13 disegni a matita di dimensioni varie (inv. 2252/1-13), piccoli studi tutti incentrati sul tema della laguna.