Margherita Gauthier

Dettagli
Eugenio Scomparini (Trieste 1845 – 1913)
Margherita Gauthier
Tecnica: olio su tela
Data acquisizione: 1890
Provenienza: acquistato dal Museo
Inventario: 109
Dimensioni
Altezza: 236
Larghezza: 153

Margherita Gauthier

Descrizione

Quando l’opera apparve alla prima esposizione del Circolo artistico triestino nel 1890, venne in modo particolare lodata dalla critica per l’uso di tinte cangianti, per i “bagliori d’una vaga lucentezza” diffusi sulle stoffe, per il “raso giallo-cremisino” dei cuscini (Acs, 1890). L’interesse sollevato dal grande dipinto con la protagonista del romanzo di Dumas figlio, La signora dalle camelie, e de La Traviata musicata da Verdi, va imputato soprattutto alla maniera nuova sperimentata dall’artista al quale “non andava a genio di restar cristallizzato nella notorietà di ammiratore del Tiepolo” (Firmiani, 1984,).
La tradizione del Settecento veneziano aveva infatti dominato l’attività precedente del triestino impegnato nelle ariose composizioni per il sipario del Politeama Rossetti di Trieste, per il soffitto del teatro Grimani a Treviso e per il sipario per Fiume. Nemmeno la scelta di un soggetto teatrale poteva dirsi nuova dal momento che in passato l’artista si era già cimentato nella raffigurazione di alcuni protagonisti della drammaturgia.Ora tuttavia s’avverte in questo dipinto un’attenzione verso la rappresentazione delle realtà finora soffocata in Scomparini da più complessi orditi: Margherita, eroina del realismo ottocentesco, porta l’artista a dipingere senza tentennamenti il pallore, l’atteggiamento languido del corpo fiaccato dalla malattia, la preziosità delle stoffe che tutto intorno alla protagonista concedono sempre nuove possibilità cromatiche e luministiche.
Proprio sull’abilità tecnica dello Scomparini si sofferma, negli anni Trenta, Manlio Malabotta che, sorvolando sulla scelta del soggetto da lui condannato, scopre e apprezza la sua “efficienza pittorica”. «Fu infatti un buon pittore, lo Scomparini, molto abile e sicuro nell’accordare il rendimento tonale dei suoi dipinti. Le gamme pallide, trasparenti dell’incarnato e l’efficacia e l’abbondanza di accordi bianchi sono caratteristici in lui» (1931).
Di Eugenio Scomparini, maestro di una gran parte degli artisti locali che si formarono nella seconda metà dell’800, il Museo Revoltella possiede più di una cinquantina di opere, tra dipinti (finiti e bozzetti per decorazioni) e disegni (studi accademici e bozzetti). Tra le opere di pittura, oltre ai due Autoritratti, eseguiti rispettivamente tra fine 800 e il primo decennio del 900 (olio su cartone, 48×39, inv. 3611 e olio su tela, 54×42 cm, inv. 4093), entrambi donati da Roberto Hausbrandt, se ne segnalano alcuni: Baccanale [1912], olio su tela 60×101 cm, inv. 326; Il carnaio del circo [1912], olio su tela, 63×81 cm, inv. 341; Lavoro ed amore [1913], olio su tela, 53×61 cm, inv. 337; Modella, olio su tela, 100×80 cm, inv. 324; Mezza figura di donna, pastello su carta, 67×51 cm, inv. 352; Navigazione, Arte, Industria, 1895, olio su tavola, 87×106 cm, inv. 121; Odalisca [1913], olio su tavola, 37×17 cm, inv. 340; Paesaggio del Carso, [1912], olio su tela, 122×65 cm, inv. 325; Satiri [1913], olio su tela, 87×70 cm, inv. 339; Se mi vedesse, [ante 1895], olio su tela, 202×77 cm, inv. 330; Sofonisba [1907-12], olio su tela, 43×76 cm, inv. 342; Abito bianco e cane [1912[, olio su tavola, 34 x25 cm, inv. 327.

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