Presente per la prima volta alla Biennale di Venezia del 1948 con l’opera Venditore di galli, Perizi espose questo dipinto alla successiva edizione della rassegna, accanto agli oli intitolati Interno in Valle Lunga e Figura, tutti dipinti nel ’50 rivisitando la lezione del Cubismo e dell’Espressionismo, assimilati nello studio del pittore veneziano Giuseppe Santomaso nell’estate del 1945.
Avvicinatosi al “Fronte nuovo delle arti”, elaborò uno stile memore della lezione di Picasso, basato sul contrasto tra una scura griglia di segni e ampie campiture piatte di colore. Rispetto ai lavori dell’immediato dopoguerra, quelli eseguiti nel ’50 sono il frutto di un processo di semplificazione formale, teso ad analizzare strutturalmente lo spazio e ad esprimere una maggior libertà interpretativa del dato reale, tanto che l’artista li aveva così commentati nel 1950: «I miei quadri ad olio di oggi, specie quelli esposti alla Biennale, sono più aperti, più definiti, più umani e più miei.»
Il viaggio in Spagna del 1950, compiuto grazie alla borsa di studio offerta dal governo spagnolo, influì sulla produzione successiva del pittore, che rimase estremamente affascinato dalle tinte calde del paesaggio, dalle tradizioni e dai colori sgargianti dei costumi spagnoli, come rivela l’Autoritratto vestito da torero, del 1954 (olio su tela, 70×55 cm, inv. 3762), donato al Revoltella nel 1963 da Roberto Hausbrandt. Nella collezione del Museo sono presenti diverse altre opere di Perizi, tra cui Interno con stufa [1948-50], olio su tela, 49×60 cm, inv. 3399, Natura morta, 1948, olio su tela, 50×60 cm, inv. 3386 ed altri pezzi pervenuti tramite il lascito Perizi, che comprende opere della sua produzione pittorica informale e di quella scultorea.