Alla Biennale del ’56 il Museo Revoltella acquistò Primavera sul fiume del veneziano Santomaso e Ciclo della protesta n. 3 del suo conterraneo Vedova. Entrarono così nelle collezioni del Novecento – dopo Afro, Corpora e Moreni – altri due esponenti del gruppo degli “Otto pittori astratto-concreti”, storico movimento artistico fondato da Lionello Venturi.
Interprete moderno della tradizione coloristica veneziana, negli anni ’50 Santomaso abbandonò il rigore geometrico del decennio precedente e si ispirò alla pittura astratta di Kandinsky. Affidò quindi alle macchie di colore il compito di suggerire con rimandi allusivi, più che descrittivi, il paesaggio della laguna e dell’entroterra veneto.
Nell’opera esposta, tra i segni neri e le stesure sfumate di bianco, rosso e giallo, emerge, per dimensioni e intensità, la macchia blu, che evoca l’intonazione fredda delle acque fluviali durante il disgelo. Il dipinto è forse una rielaborazione di Primavera alla Rotta, eseguito nel 1952 a Lendinara, paese delle campagne di Rovigo attraversato dall’Adige, dove Santomaso fu spesso ospite del critico Giuseppe Marchiori.