Donato al museo dal conte Francesco Sordina (1934), a sua volta schermitore nonché presidente, per un periodo, della Società di scherma di Trieste, l’intenso ritratto monocromo di Luigi Barbasetti costituisce, assieme al ritratto del maestro de Palma e a quello del maestro livornese Pini, ugualmente donati dal conte Sordina tra il 1933 e il 1934, la piccola galleria di schermitori di proprietà del Museo Revoltella. Il dipinto in esame, esposto nel negozio dell’antiquario Giuseppe Schollian di Trieste nel gennaio del 1897, raffigura il famoso maestro d’arme, nato a Cividale del Friuli nel 1859.
Soprattutto noto per le sue opere a pastello, particolarmente apprezzate dalla borghesia triestina e milanese, che lo prediligeva a cavallo del secolo quale proprio ritrattista, Rietti realizzò anche dei ritratti e delle vedute ad olio. Per la particolare scelta cromatica, alquanto sobria e fondata su una ristretta gamma di bianco-grigi estremamente simile, nella resa finale, ai viraggi in seppia delle fotografie d’epoca, il ritratto di Luigi Barbasetti si distingue molto dagli altri pastelli dell’artista triestino. La palpitante vitalità del soggetto, in ciò però non dissimile dalla resa vivace e dinamica di altri personaggi raffigurati da Rietti, è ancor più evidente e sorprendente per l’efficace gioco della luce che proviene dall’alto, quasi ‘aggredendo’, radente, il volto espressivo dello schermitore.
Figura tra le più note ed importanti della storia della scherma europea del XX secolo, Barbasetti insegnò questa disciplina sportiva presso la Scuola magistrale di Roma dal 1885 al 1891. Invitato dal conte Francesco Sordina a Trieste, in occasione di un torneo nel 1894, lo schermitore friulano fu istruttore presso la Società di Scherma di questa città. Gli schermitori viennesi, presenti al medesimo torneo, furono talmente sorpresi dall’abilità di Barbasetti che lo convinsero a trasferirsi nella loro città per aprire una nuova scuola. Trasferitosi a Vienna all’inizio del 1895, Barbasetti vi fondò una propria sala di scherma. Subito dopo venne istituito l’Union Club, dove Barbasetti, considerato tra i migliori maestri d’arma, insegnò.
Di Arturo Rietti il Museo Revoltella possiede poco meno di una ventina di ritratti, tra cui si citano qui tre Autoritratti, di cui uno a matita su carta, 240×163 mm, inv. 3615, donato da Roberto Hausbrandt (1958) e due dipinti, Autoritratto, olio su tela, 81×60 cm, inv. 548 e Autoritratto, 1935, olio su tela, 63×52 cm, inv, 4539 (donato nel 1972 da Antonio Fonda Savio). La raccolta delle opere di Rietti comprende anche due paesaggi: Veduta di Barcola [1890-94], olio su cartone, 60×46 cm, inv. 233 e Trieste – Dalla terrazza di Palazzo Carciotti, 1894, olio su tela, 26×19 cm, inv. 3651.