Scherzo fu acquistato dal Museo Revoltella alla Biennale del 1909 per 10.000 lire. Nella stessa occasione altri enti pubblici acquistarono opere di Stuck: la Galleria internazionale d’arte Restivo di Palermo acquistò il dipinto “Il Peccato”, una delle tante versioni che avevano reso celeberrimo il pittore tedesco; il Municipio di Venezia, il dipinto “Medusa” (1908), destinato alla Galleria d’Arte moderna di Ca’ Pesaro. Nel 1909 la Biennale aveva dedicato un’intera sala al pittore bavarese, che del resto era stato presente alle esposizioni veneziane fin dalle prime edizioni.Battelli nella prefazione alla sala a lui dedicata nell’edizione del 1909, rilevò la posizione intermedia dell’arte di Stuck fra “l’idealismo di Böcklin e di Klinger e il verismo di Liebermann: idealista, ma anche studioso del vero”. Stuck, in questa come in altre opere, è diviso fra un sentimento panico, nostalgico che rimanda a un paradiso terrestre perduto per sempre, e la rappresentazione del peccato, del vizio, della lussuria che hanno sostituito quell’innocenza irrimediabilmente perduta. Egli è attratto nelle sue raffigurazioni dalla rappresentazione dei rapporti di forza, esemplificati dalle lotte fra centauri e uomini, fra uomo e donna, da cui discende l’idea di una femminilità primitiva, permeata da un vitalismo e da una pienezza di forze, da una sensualità che includono però anche la lussuria, il vizio, la perfidia. Il tema del fauno è stato utilizzato da Stuck in molteplici varianti. Esso sta a significare la relazione fra natura e cultura, l’idea di un mondo ancora inviolato, prima della civilizzazione, libero da costrizioni e condizionamenti culturali. Nel dipinto del Revoltella Pan avvicina prepotentemente una ninfa, mentre un’altra lo trattiene per la coda e per le spalle. La ninfa che mostra interesse per Pan è nuda. Il vestito è già caduto ai suoi piedi, accanto al giaciglio sul quale lei si appoggia con una gamba e che servirà nel prossimo istante come alcova. La ninfa vestita, che però ostenta un seno scoperto, cerca di trattenere il fauno, invano perché ormai non può più influenzare il corso dello scherzo. La sua presenza anzi, acuisce per contrasto il gusto piccante della scena così come il sorriso ammiccante delle due figure, che guardano verso l’osservatore, coinvolto emotivamente, suo malgrado, nel loro scherzo. L’interpretazione del dipinto va letta nel senso di una rivisitazione di una primigenia gioia di vivere. Il tema si rifà a modelli desunti dell’antichità. Stuck cercò di conciliare due posizioni estreme, il passato mitologico, lontano nel tempo e nello spazio e il troppo vicino, il troppo realistico.