La notizia dell’improvvisa scomparsa di Giacomo Favretto, nel 1887, ebbe un’eco piuttosto forte anche in ambito triestino, dove l’artista veneziano godeva di un’ampia fama. Il Curatorio del Museo Revoltella negli anni precedenti aveva cercato insistentemente di acquisire una sua opera, ma i contatti avviati col pittore non avevano portato a risultati concreti. L’opera Soli! offerta da Favretto nel 1885 finì poi al Museo della Scienza e della Tecnica di Milano.La morte dell’artista accelerò la procedura di acquisto e poco dopo il museo entrò in possesso del dipinto Una dichiarazione, grazie alla mediazione del Biscucchia, direttore dell’Esposizione nazionale veneziana, il quale scrisse: «il dipinto non è conosciuto che da intimi e conta tra gli ultimi lavori del compianto Maestro. Il prezzo chiesto sarebbe Lire Novemila, attendo quanto prima una decisione, dovendola presentare come sapete al Barone Franchetti, il quale lo cederebbe alla Pinacoteca di Bologna». Poco dopo, nello stesso giugno 1887, il quadro entrerà definitivamente nelle collezioni del museo triestino per 7000 lire, L’opera in esame è stata datata da Perocco (1986) ai primissimi anni Ottanta, quando più forte è l’ascendente del lezioso linguaggio pittorico di Mariano Fortuny, conosciuto nel soggiorno parigino. Un probabile modelletto del dipinto si trova nella collezioni del Museo Nazionale di Belas Artes di Rio de Janeiro. (Perocco-Trevisan, 1986).Di Giacomo Favretto il Museo Revoltella possiede un ulteriore piccolo dipinto intitolato Il primo bacio, 1880, olio su tavola, 37×28 cm, inv. 458.