Quattordicesima edizione della Trieste Joyce School

Domenica 27 giugno, alle ore 18.00, presso l’Auditorium del Museo Revoltella di via Diaz 27, si inaugura la quattordicesima edizione della Trieste Joyce School diretta per il Dipartimento di Filosofia, Lingue e Letterature dell’Università di Trieste da John McCourt e Laura Pelaschiar. All’inaugurazione sarà presente l’ambasciatore d’Irlanda a Roma Pat Hennessy con lo scrittore Colin Bateman.
L’evento è stato presentato stamane dall’assessore alla Cultura Massimo Greco con la direttrice del Civico Museo Revoltella Maria Masau Dan, il direttore della Trieste Joyce School John McCourt e la coordinatrice Laura Palaschier.
“Questa iniziativa di grande spessore culturale dà lustro alla città e al Museo Revoltella – ha sottolineato l’assessore alla Cultura Massimo Greco – e l’Amministrazione ha inteso valorizzare questo prestigioso istituto in omaggio allo scrittore irlandese andando a rafforzare anche un ulteriore manifestazione promossa dall’assessorato alla Cultura al Museo Joyciano “Bloomsday 2010, Quattro artisti in viaggio con Ulisse”.
La direttrice Maria Masau Dan ha rilevato “l’importanza della prestigiosa manifestazione culturale che dà rilevanza al Museo Revoltella e funge da polo attrattivo anche per i turisti”.
John McCourt ha detto : “Il nostro campus riveste importanza soprattutto per formare le nuove generazioni di studenti che potranno rivivere l’esperienza fatta da Joyce che giunse a Trieste all’età di 22 anni. E parteciperanno numerosi anche da altri Paesi. Quest’anno, oltre ai 60 studenti e alle personalità di spicco in programma, ci saranno molte presenze anche dall’Est Europa.La splendida cornice del Museo Revoltella conferisce prestigio e visibilità a questo evento di portata internazionale”.
Fondata nel 1997 dal novarese Renzo Crivelli e dal dublinese John McCourt, la Trieste Joyce School è – assieme alla Dublin Joyce School e all’itinerante James Joyce International Symposium – uno dei tre eventi culturali a targa Joyce più importanti al mondo. Alla serie di conferenze della mattina – che verranno tenute nella sala dell’Auditorium del Revoltella dai diciotto speaker invitati quest’anno dalla scuola – (Joseph Brooker (Birkbeck College, University of London), Eric Bulson (Hobart and William Smith Colleges), Luca Crispi (University College Dublin), Claire Culleton (Kent State University), Ron Ewart (Zürich James Joyce Foundation), Joseph M. Hassett (Independent Scholar, Washington), Terence Killeen (Joyce Centre, Dublin), Liam Lanigan (University College Dublin), Erika Mihálycsa (Babes-Bolyai University Cluj, Romania), John McCourt (Università Roma Tre), Laura Pelaschiar (Università di Trieste), Enrico Reggiani (Università Cattolica di Milano), Gino Scatasta (Università di Bologna), Fritz Senn (Zürich James Joyce Foundation), Ira Torresi (Università di Bologna), Janine M. Utell (Widener University) – si affiancano i quattro seminari pomeridiani (rispettivamente su Ulysses, Finnegans Wake, Dubliners, Joyce e la poesia irlandese), ospitati nelle aule della Facoltà di Lettere e Filosofia di Androna Campo Marzio 10.
Come nelle precedenti edizioni, anche quest’anno saranno presenti due importanti “writers in residence” che leggeranno passi significativi delle loro opere e risponderanno a domande poste del pubblico e degli organizzatori. Si tratta del poeta irlandese Greg Delanty, vincitore di prestigiosi premi letterari (tra i quali la Guggenheim Fellowship) e del genio di Belfast Colin Bateman, autore di thriller comici campioni di vendite e inventore della fortunata serie televisiva della BBC (ma vista anche in Italia) “La legge di Murphy”.
Molto nutrito e attraente è anche il “social programme” serale.
Sono sessanta gli studenti full-time (oltre a un cospicuo numero di locali), provenienti da Bielorussia, Bulgaria, Canada, Croazia, Giappone, Iran, Irlanda, Italia, Malesia, Polonia, Regno Unito, Romania, Serbia, Turchia, USA e Vietnam. Malgrado lo stato di sofferenza in cui versa la scuola a causa dei pesanti tagli ai finanziamenti – che ormai ne mettono in dubbio e a rischio il futuro e la sopravvivenza – la partecipazione alla scuola per molti di questi studenti è stata resa possibile dalle numerose borse di studio messe a disposizione dalla direzione (nella figura di John McCourt, ricercatore di Letteratura inglese a Roma Tre) e garantite ancora per quest’anno dagli sponsor: il Comune di Trieste, La Regione Friuli Venezia Giulia, la Fondazione CRT, la CEI (Central European Initiative) e il Ministero degli Esteri della Repubblica d’Irlanda.
La settimana triestina di studi joyciani offre da anni l’opportunità ai più prestigiosi esponenti della ricerca internazionale di incontrarsi nella città che Joyce definì “my second country” per condividere con colleghi, studenti e appassionati i frutti dei loro studi più recenti.
E ciò a parziale compimento della profezia che Joyce lanciò quando scrisse: “Ho infilato talmente tanti enigmi e puzzle nella mia opera che questa non potrà che tenere occupati i professori del settore per i secoli a venire; continueranno e a discutere su quello che volevo o non volevo dire, e questo è l’unico modo che c’è per assicurarsi l’immortalità”.

Per informazioni:
John McCourt, Director: mccourt@units.it (Tel: 3337016624)
Laura Pelaschiar, Programme Director: pelaschi@units.it

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