Revoltella Contemporaneo – Antonio Sofianopulo

Antonio Sofianopulo

promotori: Comune di Trieste, Assessorato alla Cultura, Museo Revoltella
dove: Sala Leonardo, Musei del Canale, via Rossini 4, Trieste
quando:inaugurazione giovedì 25 settembre 2003, ore 18
Dal 25 settembre al 26 ottobre 2003, dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19

Giovedì 25 settembre 2003, alle ore 18, presso la Sala Leonardo del Comune di Trieste, in via Rossini 4, si è inaugurata la mostra personale dell’artista Antonio Sofianopulo. La mostra raccoglierà una selezione delle opere recenti dell’artista che si esprime con la tecnica ad olio in continuo rinnovamento di questa antica tecnica. E’ la seconda mostra ñ dopo quella di Manuela Sedmach – che si tiene presso la Sala Leonardo sotto l’etichetta Revoltella Contemporaneo.

La mostra sarà accompagnata da “Didascalie musicali originali” ñ a cura del maestro Marco Sofianopulo.

Così scrive dell’artista il critico d’arte Roberto Vidali che da anni segue la sua attività: “(…) Antonio Sofianopulo, nel dipingere con metodica lentezza le sceneggiate di una natura in divenire, non si ferma alla formula vuota e graziosa della captatio benevolentiae che sempre fa lanciare gridolini di gioia alle dame della buona società; ma gioca bensì sempre di sponda, ponendo protagonisti ed elementi raffigurati in corrispondenza almeno binaria. E questo non solo per basarsi su una composizione che possiamo definire di “equilibrio dinamico”, ma anche per lavorare, con fine e graffiante umorismo, sui costumi e sui comportamenti degli uomini, di cui gli animali sono in qualche modo possibile specchio o caricatura. E non occorre scomodare William Hogarth (ricordate Charles Churchill nelle sembianze di un orso?) per capire che cosa qui si afferma, è sufficiente ricordare la postura dei cani di Walt Disney che assumono (o richiamano) quella dei loro beneamati padroncini.
Sofianopulo non vuole di certo essere un ornitologo (o il descrittore di qualsiasi altra specie animale) né tantomeno fare il castigatore dei depravati costumi dell’odierna società per mezzo della loro efferata effige, dato che egli del predicatore non ha il temperamento né l’impeto a sostenere la frustata sulla schiena del condannato; mentre dello studioso non ha proprio la spinta emotiva. Sua intenzione è invece quella di usare le immagini per fare del sarcasmo, per far sprigionare, dagli accostamenti incongrui di una figuretta con un titolo insolito, un modo di ragionare brioso e divertente.
Questi suoi accostamenti non hanno la pretesa di essere allegorie, né di essere barzellette: non vogliono pontificare dall’alto dello scranno morale, e neppure si propongono di far ridere per distogliere il proprio pensiero dalla centralità del fatto rappresentato: in qualche modo sono una via di mezzo tra la battuta di spirito (di cui conservano la deformazione caricaturale e fantasiosa del reale) e l’aforisma (di cui assumono la crudezza dell’aspetto psicologico). (…)”.

Mostra, a cura di Maria Masau Dan e Lorenzo Michelli
Organizzazione Comunicarte

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