Revoltella Estate 2005. ALTOPARLANTI: Mauro Covacich

COMUNE DI TRIESTE
ASSESSORATO CULTURA E SPORT
CIVICO MUSEO REVOLTELLA
GALLERIA D’ARTE MODERNA

REVOLTELLA ESTATE 2005
PAROLE, SUONI E VISIONI

ALTOPARLANTI

giovedì 28 luglio

Quarto ed ultimo appuntamento del ciclo “Altoparlanti”, quattro prove d’autore per i quattro giovedì di luglio, in cui la scrittura si fa spartito e azione scenica. L’idea è portare la letteratura al Museo Revoltella e farla agire, sentirla muoversi viva nei corpi degli autori, ricondurla alla sua originaria valenza seduttrice e affabulatoria, senza paura di alzare il tono né tanto meno di coniugare una bella terrazza estiva con la fruizione dell’arte.

Dopo l’irresistibile e poetico monologo per sola voce di Tiziano Scarpa nei panni di Scatorchio, protagonista di Groppi d’amore nella scuraglia; dopo Fast Blood, gli “spoken words” di Lello Voce, sostanziati di poesia civile e sostenuti da sofisticate partiture di tecno jazz sottolineate dai virtuosismi alla tromba di Michael Gross; dopo il Diario sonoro di Davide Toffolo, impegnato in un’intervista virtuale al sig. Pasolini, con accompagnamento rock dei suoi Tre allegri ragazzi morti, “Altoparlanti” chiude con una performance dello scrittore triestino Mauro Covacich.
“Ci sono momenti in cui raccontare la vita non basta, momenti in cui la scrittura esce dalla pagina e chiede qualcosa di più alla vita. “Datti una mossa ñ mi dice la vita ñ non stare sempre lì seduto”. Allora mi alzo e l’accontento. Intervengo, discuto, parto. Mi butto, insommaÖ.Dopo esperienze del genere la scrittura torna sulla pagina un po’ più soddisfatta”
www.maurocovacich.it

Giovedì 28 luglio, ore 21 Terrazza del museo (in caso di maltempo, sala auditorium, ore 21.30)

MAURO COVACICH, DONNE
con l’accompagnamento di Valentina Gerometta alla chitarra
Ester, la prostituta dal cuore grande. Agota, la maratoneta dalle gote rosso Ferrari e gli occhi da scippatrice. Maura, la dea dei platani. Lena, il burattino giallo con la faccia di Ioko Ono. Fiona, la bambina che graffia, morde e non dice una parola. L’universo femminile di Covacich, le sue donne di carta, le figure che determinano imprevedibilmente i destini di protagonisti e voci narranti sempre al maschile. Covacich leggerà ritratti di donna compresi nell’intero arco della sua produzione letteraria, accompagnato dalle cover e la splendida chitarra di Valentina Gerometta.

Ingresso: intero € 7, ridotto € 4
—————————————————————————————–
CIVICO MUSEO REVOLTELLA
via Diaz, 27 – 34123 Trieste Tel. 040 675 4296-4350-4394 Fax 040 675 4137
www.museorevoltella.it revoltella@comune.trieste.it

Mauro Covacich è nato a Trieste nel 1965. Ha esordito nel 1993 con il romanzo – inchiesta Storie di pazzi e di normali. Collabora con varie testate, scrivendo reportage, racconti di viaggio e storie tratte dalla cronaca. Covacich vive e lavora a Pordenone. Ha pubblicato: Storia di pazzi e di normali (Theoria 1993), Colpo di Lama (Neri Pozza 1995), Mal d’autobus (Tropea 1997), Anomalie (Mondadori 1998, 2001), La poetica dell’Unabomber (Theoria 1999) – raccolta di reportage scritti per Diario, Panorama e varie altre riviste – L’amore contro (Mondadori 2001), A perdifiato (Mondadori 2003, ´ET scrittoriª 2005) e, infine, Fiona (Einaudi, 2005). Suoi racconti sono presenti in numerose antologie della più recente narrativa italiana. Collaboratore assiduo del Corriere della Sera, Covacich ha inoltre realizzato per la RAI alcuni radio documentari e il radiodramma Safari. Nel 1999 l’Università di Vienna gli ha conferito l’Abraham Woursell Prize.
[festivaletteratura.it]

L’AMORE CONTRO
Uno strano amore è quello tra una donna di facili costumi e un ciccione impiegato in una ditta di spurgo fogne. Soprattutto se si considera che le turbe di lui sono niente rispetto a quelle di lei, che da bambina ha subito la violenza del marito della sorella, un uomo che non è scomparso dalla sua vita perché è tornato e la sta cercando. Dramma innescato come una bomba a orologeria, conto alla rovescia il cui tempo è scandito da uno scambio epistolare tra sorelle ora struggente, ora acido, ora affettuoso ora risentito.

A PERDIFIATO
Dario Rensich è arrivato sesto alla maratona di New York. Un risultato lusinghiero, quanto basta per diventare un apprezzato allenatore della Federazione, che lo manda in Ungheria con l’incarico di preparare per la maratona un gruppo di giovani mezzofondiste, determinate ad afferrare l’occasione per emergere. Un tormentoso iter per l’adozione di Fiona, la bimba che lui e la moglie Maura ´aspettanoª, sembra sia giunto alle ultime battute proprio in coincidenza con la partenza di Dario per Szeged, la cittadina in riva al Danubio. Il fiume in agonia, inquinato dal cianuro, accompagna l’allenamento delle sette ambiziose diciottenni, tra le quali spicca l’imperscrutabile, magnetica Agota…
Segnato dalla disciplina della corsa, A perdifiato è un romanzo sul fuggire. Un libro inquieto, carico di forza e ambiguità, in cui tutte le vicende, come l’appassionante maratona finale, accelerano assumendo una piega sempre piË™ imprevedibile.

FIONA
A parlare in questo romanzo magnetico sono le distanze di una coppia che è stata felice, il vertiginoso rispecchiarsi della vita dentro e fuori il televisore, la mente di un giovane padre che sogna amore e morte con il ritmo febbrile di un conto alla rovescia.
Le giornate di Sandro corrono fra l’asilo della piccola Fiona, arrivata da Haiti a Milano 2 chiusa in un pozzo di silenzio, e le puntate di un reality show in cui il sesso e la violenza sembrano essere diventate le sole regole del gioco. Fino al mattino in cui compare una donna dai capelli rossi, ferma a spiare lui e la bambina: sotto il suo sguardo esploderà la tensione di una vita in caduta libera, e una sottile speranza di salvezza. A parlare in questo romanzo magnetico sono le distanze di una coppia che è stata felice, il vertiginoso rispecchiarsi della vita dentro e fuori il televisore, la mente di un giovane padre che sogna amore e morte con il ritmo febbrile di un conto alla rovescia.
Sandro è il capo degli autori di Habitat, un fortunato programma televisivo ispirato al Grande Fratello. Sandro è anche il marito di Lena e il padre adottivo di Fiona, una bambina haitiana ´che trattiene, come i maghi che inghiottono giornali, quantità inimmaginabili di dolore dentro il suo corpo di ragnettoª. Ma Sandro di notte studia miscele esplosive per far saltare in aria tutta la sua vita.
Sandro è questi tre uomini, è il loro campo di battaglia, la mente sovraffollata di una persona spasmodicamente in cerca della propria voce. Sullo sfondo scorrono i prati sintetici, le pagode di Milano 2 e gli studi di Habitat, dove è sempre più difficile distinguere tra vita trasmessa e vita vissuta, gioco e dramma.
Le giornate di Sandro e Lena sono fatte di lontananza e di amara complicità – e del mutismo di Fiona, che si lascia baciare solo quando dorme. Le giornate dei ragazzi nel reality show sembrano minare alla base l’idea stessa di normalità, portando alla luce davanti a milioni di spettatori la natura più cupa e prevaricatrice dei rapporti fra le persone. Ai due lati dello schermo televisivo domina un uguale senso d’irrealtà, la consuetudine di gesti e sentimenti codificati dietro cui pulsa l’ansia di distruggere per dimostrare la propria esistenza.
Tutto il romanzo sembra scandito dal ticchettio di una conflagrazione finale, il battito soffuso di un epilogo non facilmente disinnescabile. Sin dalle prime pagine, perÚ, compare una donna dai capelli rossi. Nessuno sa chi sia, nessuno sa cosa vuole. Forse riuscire ad avvicinarla significa riuscire a salvarsi.
Chi ha amato A perdifiato non stenterà a riconoscere la piccola Fiona, e il ritmo serrato di questa scrittura che cade a precipizio portandosi dietro un’immagine esatta del mondo in cui viviamo.
[www.einaudi.it]

150° della fondazione del Museo Revoltella

Storie di lasciti e acquisizioni. Un patrimonio lungo 150 anni

Visita il museo

Servizi

Notizie

Condividi