Revoltella Estate – Rosso di sera, identità d’arte “Il cinema secondo Cos

Revoltella Estate 2005
Rosso di sera ñ identità d’arte

Il cinema secondo Callisto Cosulich

a cura del centro ricerche La Cappella Underground
in collaborazione con l’Associazione di cultura cinematografica Sergio Amidei

Callisto Cosulich è stato e continua ad essere una delle prime e più prestigiose firme della critica cinematografica di ieri e di oggi, un fine e curioso intellettuale appassionato di tutti i generi afferenti alla settima arte e, proprio per questo, testimone prezioso dello sviluppo e dei cambiamenti che nel tempo e nei luoghi hanno agito all’interno del magico mondo della celluloide. Al giornalista triestino e ai suoi scritti, una cui parte cospicua è stata magistralmente raccolta in una pubblicazione fresca di stampa intitolata Il cinema secondo Cosulich, sarà dedicato l’incontro di venerdì 29 luglio realizzato nell’ambito di Revoltella Estate 2005.
L’appuntamento sulla terrazza della Galleria d’Arte Moderna Museo Revoltella alle ore 21, vedrà per protagonisti Callisto Cosulich e Roy Menarini (DAMS di Gorizia), curatore del libro “Il cinema secondo Cosulich”: un volume di oltre 300 pagine, edito da Transmedia s.p.a. nell’ambito della “collana di studi cinematografici” promossa dall’Associazione di cultura cinematografica Sergio Amidei di Gorizia. L’opera raccoglie un’ampia antologia delle recensioni e degli scritti pubblicati dal grande critico su Il Giornale di Trieste (il quotidiano che sostituì “Il Piccolo” nel periodo del Governo Militare Alleato) tra il 1948 e il 1953; circa 500 i pezzi recuperati, tra recensioni e saggi, di cui 200 integralmente riprodotti nel libro (tra gli altri, anche diverse corrispondenze dalla Mostra di Venezia).
Diviso in due sezioni principali – quella dedicata alle recensioni vere e proprie e quella che comprende articoli da festival, saggi generali o approfondimenti critici – il volume è corredato da una serie di interventi in ricordo dell’attività di Cosulich a Trieste, tra cui quelli di Mario de Luyk, esperto di cinema, e dell’avvocato Nereo Battello, presidente dell’Associazione Amidei e cultore della cinefilìa di quegli anni, oltre a un saggio del curatore Menarini e ad una memoria autobiografica dello stesso Cosulich. Negli apparati, le note bibliografiche del critico giuliano e l’elenco completo in ordine di data e anno di tutti gli articoli.
“L’ambizione di un’antologia ñ scrive Roy Menarini nella sua postfazione ñ risiede nel fatto che il libro, alla fine, giunga a svelare una trama sotterranea, faccia emergere una imprevista geografia dell’interpretazione, offra finalmente tutto insieme il materiale che altrimenti è sottoposto all’immediata usura del tempo di un quotidiano. Non sempre, perÚ, l’antologia di un critico riesce a diventare “il romanzo di uno spettatore” o la silloge eccitante di un dialogo mai interrotto con il lettore. Alle volte, l’occasionalità della recensione non permette al “fiore” di trasfigurarne l’origine transeunte”.
“Possiamo dire senza tema di smentita ñ prosegue Menarini ñ che invece Il cinema secondo Cosulich vince la scommessa. Le recensioni del critico triestino possono infatti essere lette una dopo l’altra, come un lungo, ininterrotto testo discorsivo, un romanzo saggistico, la cronaca di un periodo straordinario. Sì, perché Callisto Cosulich è stato anche uno spettatore fortunato, come quelli che potevano assistere al periodo 1948-1953. Difficile pensare oggi a un momento più suggestivo e ricco di creatività: il cinema neorealista, la prima commedia popolare, gli esordi di Antonioni e Fellini, la stagione del documentario, e questo solo per rimanere in Italia. Si aggiungano i film di Ford e Welles in America, la stagione del noir e del western, il musical maturo e l’animazione disneyana per Hollywood. E, infine, si pensi alle proiezioni di film sovietici e muti al Circolo della Cultura e delle Arti e si avrà un disegno più chiaro di che cosa significava andare al cinema in quegli anni. E di che cosa voleva dire anche fare i critici, a quell’epoca”.
In conclusione di serata, è prevista la proiezione del film Aleksander Nevsky (URSS 1938) di Sergei M. Eisenstein e Dmitri Vasiliev (musica di Sergei Prokofiev).

Callisto Cosulich è nato a Trieste il 7 luglio 1922. Fonda nel 1946 la Sezione Cinema del Circolo della Cultura e delle Arti di Trieste, che dirige sino agli inizi degli anni ’50. Tra i fondatori della Federazione Italiana Circoli del Cinema (FICC), ne diviene Segretario Generale nel 1950, carica che mantiene fino al 1954. E’ stato critico cinematografico dei quotidiani “Il giornale di Trieste”, “Paese Sera” e “Il Piccolo”; dei settimanali “Italia Domani”, “ABC” e “Avvenimenti”. Collaboratore delle più importanti riviste di cinema (“Cinema”, “Cinema Nuovo”, “Cinema 60”, “Banco e Nero”, “Fulmcritica”). Ha scritto “La grande illusione”, “La scalata del sesso”, “Hollywood 70”, “I film di Alberto Lattuada”. Due volte in giuria a Venezia, una a Berlino, a Cracovia, a Mannheim, a Viareggio (EuropaCinema), a Courmayeur (Noir in Festival). Ha sceneggiato “I misteri di Roma”, “L’amore povero”, “Terrore nello spazio”, “Le sette meraviglie dell’amore”, “Flashback”, “L’isola”.

informazioni:
Museo Revoltella – Galleria d’Arte Moderna
via Diaz n. 27 ñ 34123 Trieste
tel: 040.6754350 / 040.6754158
e-mail: revoltella@comune.trieste.it
www.museorevoltella.it
La Cappella Underground
via Economo n. 12/9 ñ 34123 Trieste
tel: 040.3220551
e-mail: info@lacappellaunderground.org
www.lacappellaunderground.org

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