Revoltella Jazz
“Il colore è il tasto, l’occhio è il martelletto,
l’anima è il pianoforte dalle molte corde.
L’artista è una mano, che toccando questo o quel tasto,
mette opportunamente in vibrazione l’anima umana”.
W. Kandisky “Dello Spirituale nell’arte”.
CIVICO MUSEO REVOLTELLA
via Diaz 27, Trieste
La grande musica jazz in 4 serate che per la prima volta vedono avvicendarsi sul palco della Sala Auditorium del Civico Museo Revoltella alcuni tra i musicisti più affermati del panorama musicale italiano e internazionale, cui si affianca una mostra personale di Luca d’Agostino “Immagini Jazz” che, mettendo a disposizione la sua pluriennale esperienza, cura anche un workshop di fotografia rivolto a tutti gli appassionati e professionisti che desiderano scoprire o approfondire i molteplici temi di questo settore della fotografia.
Questa prima edizione di “Revoltella Jazz”, promossa e curata dal Civico Museo Revoltella in collaborazione con la Casa della Musica propone arte, cultura, musica, divertimento volgendo lo sguardo sui giovani, interlocutori privilegiati della musica jazz, che sin dalle sue origini si pone, per sua stessa natura, quale crocevia culturale e fertile terreno di relazione e confronto tra generazioni.
La rassegna si pone l’obiettivo di promuovere e diffondere tra i giovani l’interesse per il jazz, per la sua storia, per i suoi linguaggi espressivi, attraverso le parole, le immagini, la musica.Il pubblico che assiste al concerto, muovendosi tra le immagini che immortalano la linguaccia anarchica di Antonello Salis, Carla Bley china sulle partiture sparse sul pavimento, i piedi scalzi di Enrico Rava, prova la sensazione di toccare con mano la musica e vederla scorrere davanti agli occhi. Il mutevole, l’istantaneo della musica e la fissità delle immagini che colgono l’essenza del momento improvvisativo contemporaneamente.
Sabato 11 febbraio 2006 alle ore 19.30 al piano terra del Civico Museo Revoltella si inaugura la mostra personale di Luca d’Agostino, “Immagini Jazz”.
Luca d’Agostino, classe 1968, ha fatto della fotografia una professione già dal 1984; giornalista pubblicista dal 1989, ha collaborato con numerose agenzie fotogiornalistiche nazionali e internazionali appassionandosi ben presto agli spettacoli (è corrispondente della stessa pagina del Messaggero Veneto, per il quale segue il jazz regionale e nazionale). Fotografo ufficiale del Mittelfest e dell’Alpe Adria Puppet Festival è membro riconosciuto Tau Visual ñ Associazione Fotografi Professionisti di Milano e socio fondatore di Phocus Agency ñ Fotografi di cultura e spettacolo.
Egli ha dalla sua parte non solo una consolidata professionalità nell’uso dei mezzi fotografici ma anche l’amore per questo genere musicale, vivendo con partecipazione l’universo jazzistico. Guardando le sue foto possiamo cogliere queste qualità ma non basterebbero se, con il suo sguardo, egli non sapesse andare oltre la ritrattistica convenzionale e i cliché d’atmosfera. Perché il jazz non si puÚ confinare solo al puro fatto sonoro ma è un insieme di atti performativi. Le sue foto sono mute solo per chi non sa guardarle. In esse vediamo, con tutto
il piacere del riconoscimento e della scoperta, non solo i musicisti del Jazz ma anche il fatto che essi suonano anche quando non lo fanno direttamente.
A seguire, alle ore 20.30 presso la Sala Auditorium di via Diaz 27, ad aprire la rassegna musicale, l’eccezionale concerto del Marco Tamburini Quintet, che presenta il suo nuovo album “Frenico” (Caligola 2072).
L’emiliano Marco Tamburini non è soltanto solista di spicco del jazz italiano, ma è molto ricercato anche nell’ambito della musica leggera, dove ha collaborato con Vinicio Capossela e Lorenzo Jovanotti. Ha inciso molti dischi come leader. Nel 2002 ha pubblicato per la prestigiosa etichetta francese Dreyfus il disco “Why Not”, inciso come direttore musicale del gruppo “Massive Groove”. Da qualche tempo collabora stabilmente con Christian Escoudé, Eddie Henderson ed Eumir Deodato.
Tra i componenti del quintetto, che suonerà al Museo Revoltella, spicca il monumentale batterista Billy Hart vero e proprio maestro del “drumming” contemporaneo. Oltre ad un lungo e fortunato sodalizio con Stan Getz, tra le sue collaborazioni ricordiamo quelle con Gil Evans, Miles Davis, Lee Konitz, Herbie Hancock, McCoy Tyner. Divenuto poi a pieno titolo membro stabile della band di Tamburini, Hart ha voluto al suo fianco una “spalla” collaudata, il contrabbassista granitico e fantasioso, dotato di un sicuro senso dello swing com’è Cameron Brown, jazzista che ha collaborato con Archie Shepp Art Blakey, Mal Waldron, Steve Lacy.
Completano la formazione Marcello Tonolo, pianista solido ed inventivo, compagno di moltissime avventure del trombettista emiliano (fra cui il quintetto con Roberto Rossi ed un delizioso duetto), ed il giovane “esplosivo” sassofonista Stefano “Bedo” Bedetti, un talento fuori dal comune il suo, che attende soltanto la giusta occasione per fare il suo trionfale ingresso nel “gotha” del jazz italiano.
Sabato 4 marzo 2006, Luca d’Agostino organizza un workshop di fotografia, offrendo ai partecipanti la possibilità di affrontare in modo teorico e pratico, direttamente in “prima linea”, le tematiche legate al lavoro del fotografo di spettacolo.
Il workshop organizzato in collaborazione con Phocus Agency e Nikon Italia, si svolgerà a partire dalle ore 10.30 con ritrovo presso la sede della Casa della Musica. A seguito delle lezioni teoriche il gruppo partecipante si sposterà alla Sala Auditorium del Museo Revoltella per seguire le prove ed il concerto in programma. Per consentire la partecipazione agli interessati di lingua slovena Luca d’Agostino sarà affiancato dal collega Ziga Koritnik, che ha all’attivo numerose collaborazioni editoriali ed esposizioni personali.
La quota, di euro 80,00 (per gli studenti e soci di circoli fotografici scontata a euro 50,00), potrà essere versata lo stesso giorno, ma è necessaria una pre iscrizione (il workshop si svolgerà solo con un minimo di otto partecipanti) inviando una email a luca.dagostino@phocusagency.com (per informazioni 335 5713895).
Sempre Sabato 4 marzo alle ore 20.30 presso la Sala Auditorium di via Diaz 27, secondo grande appuntamento musicale con il concerto del “MAMASAAL Quartet”.
Il gruppo “MAMASAAL” è un progetto nato dal desiderio di riunire alcuni tra i talenti più interessanti del jazz odierno. Tra i componenti del gruppo spicca Mark Turner, musicista meraviglioso, tra i più interessanti e innovativi in circolazione. E’ grazie a lui che negli ultimi anni, il linguaggio del sassofono jazz si è ulteriormente evoluto.Il chitarrista Samo Salamon ha appena edito il suo ultimo album per la Fresh Sound con un gruppo di rilievo formato da Tony Malaby, Mark Helias e Tom Rainey. Molto acclamato dalla critica.Matt Brewer è attualmente uno dei bassisti più richiesti, membro stabile del gruppo di Greg Osby. Vanta collaborazioni con Greg Tardy, Chris Cheek, Rodney Green, Jeff “Tain” Watts… mentre Aljosa Jeric è uno dei batteristi più creativi del panorama europeo. Membro del Giovanni Maier open doors, vanta collaborazioni con Barry Harris, Gianni Basso, Dusko Goykovich…
Ingresso (fino a esaurimento posti):
Biglietto intero: Euro 7,00
Biglietto Studenti: Euro 4,00.
Prevendita:
www.charta.it