Risorgimento e cinema: “Viva l’Italia” di Rossellini

TERZO APPUNTAMENTO DI “RISORGIMENTO E CINEMA” CON VIVA L’ITALIA (1961) DI ROBERTO ROSSELLINI

 

Prosegue nel mese di aprile la rassegna “Risorgimento e Cinema”, organizzata in occasione delle celebrazioni per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia dall’Area Cultura del Comune di Trieste e dal Civico Museo Revoltella, in collaborazione con La Cappella Underground. Il terzo  film in programma, giovedì 14 aprile alle ore 20.30, nell’Auditorium del Civico Museo Revoltella con ingresso libero, è “Viva L’Italia” (1961) di Roberto Rossellini, con Renzo Ricci, Paolo Stoppa, Franco Interlenghi, Giovanna Ralli. Opera importante e spesso dimenticata del grande regista, "Viva L’Italia" fu realizzato nel quadro del primo centenario dell’Unità italiana, e presentato in anteprima al Teatro dell’Opera di Roma il 27 gennaio 1961. Rossellini affronta la spedizione dei Mille con una straordinaria vocazione antiretorica, ricostruendo gli avvenimenti che contribuirono a unificare il nostro paese con rigorosa oggettività e attenzione al lato umano, per liberare l’epopea garibaldina dall’alone del mito e dare alla rievocazione storica la spoglia concretezza di una cronaca realistica, a partire dall’osservazione di particolari minori, quotidiani, persino antieroici. La presentazione del film sarà curata da Sergio Grmek Germani (associazione Anno Uno / festival I Mille Occhi); le proiezioni del ciclo si svolgono in parallelo alla mostra “Arte e nazione. Dagli Induno a Fattori nelle collezioni del Museo Revoltella”, visitabile ogni giovedì fino alle ore 22, oltre che durante il consueto orario di apertura della Galleria d’arte moderna, tutti i giorni dalle 10 alle 19.

Ispirandosi talvolta all’iconografia più popolare, come ad esempio alle innumerevoli riproduzioni dell’incontro di Teano tra Garibaldi e Vittorio Emanuele II, "Viva l’Italia" è costruito come un grande affresco dell’impresa dei Mille, dove i protagonisti sono inseriti in un ambiente normale, senza forzature drammatiche o romanzesche; di Garibaldi si offre anzi al pubblico una figura che conserva i lati più prosaici e domestici, sofferente di miopia e di reumatismi, oltre ai più tradizionali aspetti di generosità, filantropia e coraggio. La sceneggiatura, scritta da Sergio Amidei assieme a Luigi Chiarini e Carlo Alianiello, prende spunto da un approfondito esame dei più celebri testi garibaldini di riferimento, dalle "Noterelle dell’Abba" ai vivaci e limpidi ricordi dell’impresa di taglio giornalistico ne "I Mille" di Giuseppe Bandi, assicurandosi di rifare la storia come si era svolta realmente secondo le più accreditate versioni, suffragate da documenti attendibili.

Il film offre inoltre una rara e pregevole ricostruzione storica d’immagine, essendo girato nei luoghi ove si svolsero i fatti, con centinaia di comparse e una notevole attenzione ai costumi. Tra le molte scene interessanti, risultano particolarmente suggestive le riprese dall’alto della battaglia di Calatafimi che mostrano le posizioni e i movimenti delle truppe sul colle Pianto Romano e le ambientazioni dell’insurrezione di Palermo, in una città quasi spettrale che ancora portava i segni, piuttosto evidenti, del precedente conflitto mondiale. La battaglia decisiva avverrà sul fiume Volturno, quando ormai i Borboni hanno abbandonato Napoli e la popolazione è insorta dovunque. Piegati definitivamente i soldati fedeli al re di Napoli, Garibaldi si incontra con il re Vittorio Emanuele II e decide di non proseguire su Roma e Venezia come vorrebbero i suoi uomini; la gestione dell’unità nazionale avverrà sotto le insegne dei Savoia. Originariamente Rossellini aveva titolato il film "Paisà 1860", scelto dal regista per sottolineare il taglio neorealistico dell’opera che rappresenta un distacco dalla retorica risorgimentale per approdare al rigore storico nella narrazione. In effetti il titolo fu oggetto di alcune polemiche e cambiato poco prima della presentazione. Nato da una co-produzione mista italo-francese, "Viva l’Italia" fu inoltre realizzato in due versioni diverse per i due paesi, caratterizzate da notevoli differenze nel montaggio e nella durata, per essere poi distribuito anche in Spagna e Gran Bretagna, con il titolo "Garibaldi".

 

Il programma di "Risorgimento e Cinema" prosegue ogni giovedì sera fino a 5 maggio;

la rassegna, che si avvale della collaborazione della Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale e della Ripley’s Film, intende riproporre al pubblico alcuni fra i migliori film che hanno ricostruito per lo schermo gli eventi risorgimentali. Ma il percorso si propone anche di esaminare le tracce delle principali influenze iconografiche e pittoriche alle quali questi film sono ispirati: composizioni di maestri come Giovanni Fattori (“La Battaglia di Custoza”), Michele Cammarano (“La  Battaglia di  San Martino”), Domenico Induno (“La sentinella garibaldina”), Francesco Hayez (“Il bacio”), si riflettono nelle opere di grandi registi come Alessandro Blasetti, Piero Nelli, Roberto Rossellini, Mario Soldati, i fratelli Taviani e Luchino Visconti, dei quali l’iniziativa triestina propone sei titoli fra i più significativi della filmografia a tema risorgimentale.

Il prossimo film in programma, nella serata di giovedì 21 aprile, sarà “La pattuglia sperduta” (1961) di Piero Nelli: un piccolo gioiello quasi dimenticato del nostro cinema neorealista, che guarda le vicende della Prima Guerra d’Indipendenza a partire dalla partecipazione popolare, seguendo un gruppo di soldati sbandati, che vagano nella nebbia verso un nemico invisibile. La presentazione del film sarà curata dal critico e storico del cinema Francesco Pitassio (Università di Udine).

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