Roberta di Camerino, la rivoluzione del colore

A cura di Museo Revoltella / Gruppo Sixty

Dal 2010-10-08 al 2011-01-30

Museo Revoltella, 8 ottobre – 30 gennaio 2011 Orari: 10-19 (martedì chiuso); dal 2 gennaio 10-18.

Un inedito accostamento tra le creazioni di una delle stiliste più geniali del Novecento e le opere di grandi maestri dell’arte italiana, da Previati a De Chirico, da Sironi a Carrà, da Casorati a Savinio, caratterizza la mostra promossa dall’Assessorato alla cultura del Comune di Trieste e dal Gruppo Sixty che il Museo Revoltella apre giovedì 7 ottobre, alla vigilia di quella straordinaria festa del mare che è la classica regata “Barcolana”, in programma per domenica 10 ottobre.

L’intreccio tra arte e moda non è una novità per la galleria triestina, che ha sperimentato con successo questa formula ospitando gli abiti delle Sorelle Fontana e di Balestra, così come non è cosa insolita per Trieste offrire suggestive ‘passerelle’ all’alta moda com’è accaduto tra l’inverno 2009 e la primavera 2010 per Mila Schön protagonista della mostra “Mila e la notte”.

Con Roberta di Camerino si entra in un mondo nuovo, quello del “total look” fatto di abiti ma soprattutto di accessori, in cui la stilista veneziana si è distinta per avere operato, negli anni ’50 una vera rivoluzione, la “rivoluzione del colore” a cui si ispira anche il titolo di questa mostra. Nata a Venezia nel 1920, Giuliana Coen, sposata Camerino, iniziò a disegnare e produrre borse attorno al 1946, reduce da una dura esperienza di rifugiata in Svizzera, e si affermò molto rapidamente a livello nazionale e internazionale. Grazie ad alcune geniali invenzioni, soprattutto l’utilizzo di velluti e di accostamenti cromatici del tutto insoliti per le borse femminili, ma anche di forme stravaganti e divertenti, come il bauletto “Bagonghi”, Giuliana Camerino (che per la sua azienda scelse il nome “Roberta”, ricordando un film – e la canzone di quel film, “Smoke get in your eyes” –  che le aveva suscitato grandi emozioni) già alla fine degli anni Sessanta dilagò sulle riviste di moda e ottenne l’attenzione di quello che allora si chiamava il “jet set internazionale”, trovando una formidabile testimonial nella principessa Grace di Monaco, una vera fan della Bagonghi.

Lo “stile Roberta” portò una ventata di novità e di freschezza nel mondo della moda, e negli anni Sessanta iniziò a interessare anche altri accessori dell’abbigliamento femminile, foulards, ombrelli, valigie, per trovare infine un altro campo di sperimentazione nell’abito da giorno e da sera, per il quale Giuliana inventò il “trompe-l’oeil”, in cui i revers, i bottoni, le pieghe, le cinture non sono reali ma semplicemente stampate sul jersey.

Un’altra invenzione straordinaria che negli anni Settanta fece di Roberta di Camerino il marchio più amato dalle donne che puntavano non solo sulla bellezza, ma anche sulla praticità dell’abbigliamento. E’importante sottolineare che la produzione in serie di questi abiti fu avviata proprio a Trieste nel laboratorio “Mearo”, che occupava uno stabilimento del Porto Vecchio e che aveva una boutique nella centralissima Piazza della Borsa.La mostra del Revoltella viene realizzata grazie alla collaborazione con il Gruppo Sixty che ora è proprietario del marchio e che conserva l’archivio storico della Maison con l’intento di valorizzare il ruolo svolto da questa grande stilista nell’affermazione del Made in Italy.

Al quinto piano della galleria d’arte moderna verranno esposte sessanta borse, datate dai primi anni Cinquanta agli anni Settanta, una ventina di abiti e altrettanti ombrelli e foulards. L’allestimento dell’esposizione punterà a valorizzare questi che ormai sono veri oggetti d’arte in un contesto molto particolare come quello della galleria del ‘900, dove i rimandi tra i colori degli abiti e dei dipinti esposti, sarà certamente suggestivo per i visitatori del museo e contribuirà a fare risaltare l’armonia e la perfezione degli oggetti.

La mostra è corredata da una serie di immagini storiche della Camerino, dei suoi laboratori, dei personaggi che ha conosciuto e frequentato, pubblicate anche in catalogo dove sono riprodotti molti dei pezzi esposti introdotti e commentati da due interventi di Arianna Boria, il primo sul carattere dello stile Roberta e il secondo sulla storia dello stabilimento triestino.

 

Orari di apertura: 10-19 (martedì chiuso) / Ingresso: Euro 6,50 interi; Euro 4,50 ridotti

Sabato 9 e domenica 10 ottobre dalle 11.30 alle 13 : “Calici d’arte”. “Degustazioni sulla terrazza del museo ammirando lo spettacolo delle vele”. Euro 11 a persona compresa visita al museo e alla mostra


Comune di Trieste / Assessorato alla cultura / Museo Revoltella / Galleria d’arte moderna

Via Diaz, 27 – 34123 Trieste – tel. 040 6754350 – 6754158 – 6754296

Info : www.museorevoltella.it

 

 

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Chiusura parziale Museo Revoltella dal 15 ottobre al 31 marzo

Si avvisano i gentili visitatori che dal 15 ottobre 2024 al 31 marzo 2025 l’apertura del Museo sarà limitata e l’accessibilità sarà parziale per lavori di manutenzione straordinaria finalizzati alla rimozione delle barriere fisiche e cognitive nell’ambito del PNRR (Missione 1, Componente 3, Investimento 1.2).
Sarà possibile accedere solo alla dimora baronale, che nel periodo dei lavori presenterà barriere architettoniche a tutti i piani e non sarà pertanto visitabile da persone a mobilità ridotta. La parte baronale, con ingresso da via Cadorna 26, sarà aperta tutti i giorni (tranne il martedì) con orario 9 – 19 ad ingresso gratuito.