Tristano Alberti

Trieste 1915 – 1976

Leopardo
1951 circa
bronzo, inv. 3241
acquisto, 1954

Il collo teso, le fauci spalancate, il corpo allungato e le zampe robuste rendono la figura dell’animale nel contempo vitale, aggressiva ed elegante. Il bronzo rievoca i coevi cavalli di Marino Marini per la tensione dei muscoli e lo scatto laterale della testa, ma la matrice comune va ricercata forse nei numerosi studi di Picasso per il cavallo di Guernica, che tanto aveva affascinato gli artisti italiani nel secondo dopoguerra. I profili della figura appaiono però sinuosi e le incisioni curvilinee del mantello maculato rivelano una ricerca di decorativismo, volta ad animare le superfici attraverso l’interazione con la luce. Leopardo appartiene alla serie degli animali che caratterizza la produzione plastica di Alberti assieme allo studio della figura umana, che ritroviamo in movimento negli acrobati, armoniosa nei nudi, mistica nei temi sacri e introspettiva nei ritratti. Sul piano stilistico, lo scultore ha saputo coniugare uno scarno naturalismo di matrice etrusca e tardo-imperiale ad una moderna e ricercata essenzialità.

L’opera fu esposta alla mostra itinerante degli artisti premiati alla Quadriennale di Roma del 1951, allestita in diverse città francesi prima di concludersi a Siena. Nel catalogo dell’esposizione romana Alberti risultava presente con quattro opere: GattoIl galloCinghiale Ritratto del pittore Bastianutto, grazie alle quali ottenne il premio della Provincia di Roma. Lo scultore ne propose l’acquisto al Curatorio del Revoltella con una lettera datata 23 novembre 1953, dichiarandola rappresentativa della sua ultima produzione «per successo di critica tanto in Italia che in Francia» e qualche mese più tardi il Curatorio accolse l’offerta.

Artista capace di interpretare tematiche diverse con uno stile sempre autentico, Alberti è conosciuto anche al di fuori dei confini regionali e nazionali, tanto che sue opere sono presenti alla Galleria Nazionale e alla Galleria d’Arte Moderna di Roma, alla House Gallery di New York e a San Paolo del Brasile. Ha lavorato molto anche per la città natale: suoi sono gli altorilievi del Tempio Mariano di Monte Grisa, il Monumento a Nazario Sauro di fronte alla Stazione Marittima e le sculture per le chiese di San Giovanni e dell’Addolorata.

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