Ultimi giorni di apertura della mostra di Vittorio Bolaffio

Resterà aperta fino a domenica 9 ottobre la mostra intitolata "Vittorio Bolaffio e il porto di Trieste nei disegni della collezione Sanguinetti" , curata da Sergio Vatta, inaugurata il 15 luglio scorso nella galleria Carlo Scarpa (soppalco dell'auditorium). Si possono vedere esposti alcuni dei più interessanti dipinti dell'artista (una preziosa selezione di opere dedicate al mare accando ai ritratti posseduti dal Museo Revoltella) a confronto con una vastissima documentazione grafica che testimonia l'intenso lavorio che precedeva la traduzione in pittura delle immagini colte dal pittore durante i suoi vagabondaggi sulle banchine del porto. Una serie di taccuini miracolosamente conservati per decenni dalla famiglia Sanguinetti, e particolarmente importanti per capire i progetti dell'artista, prima di tutto quel "polittico del porto" che egli aveva in mente per celebrare il lavoro e gli uomini impegnati dalla mattina alla sera a caricare e scaricare navi e che  riuscì a realizzare in parte. Solo il "trittico" posseduto dal Museo Revoltella, la parte centrale, infatti, fu tradotta in pittura.

Quest'anno cade l'80° anniversario della morte di Bolaffio, nato a Gorizia nel 1883 e morto a Trieste, ancor giovane, nel 1931. Di lui scrisse pagine memorabili il suo conterraneo e amico Antonio Morassi, il grande storico dell'arte autore di opere fondamentali su Tiepolo e Guardi.

La mostra rappresenta una rara occasione per vedere le sue opere, di cui molte sono conservate tra i Musei provinciali di Gorizia e il Museo Revoltella di Trieste, ma altrettante sono distribuite fra diverse collezioni private, per cui solo raramente visibili.

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