Il progetto dell’ERPAC
Il tema del ritratto e dell’autoritratto in pittura, dalla metà del Cinquecento all’età contemporanea, costituisce lo snodo centrale dell’articolato progetto espositivo voluto dall’ERPAC FVG, sviluppato in questi mesi tra Gorizia (Palazzo Attems Petzenstein, “Riflessi. Autoritratti nello specchio della storia”, 28 maggio-2 ottobre), Gradisca d’Isonzo (Galleria Spazzapan, “Artista+Artista. Visioni contemporanee”, 14 maggio-18 settembre) e Trieste (Magazzino delle Idee, “Io, lei, l’altra. Ritratti e autoritratti fotografici di donne artiste”, 3 marzo-26 giugno, e Museo Revoltella, “Attraverso il volto. Autoritratti dalle collezioni del Museo Revoltella”).
Nelle sue molteplici sfaccettature il progetto di mostra, in particolare, vuole guardare l’Artista con gli occhi degli Artisti, coglierne l’immagine, nella sua dimensione ‘mitica’, attraverso la sua proiezione in ritratti e autoritratti.
La necessaria premessa introduttiva di tale assunto è rappresentata dalla mostra di Gorizia intitolata “Riflessi. Autoritratti nello specchio della storia”, che propone un percorso in otto sezioni e quasi settanta opere, per lo più concesse in prestito da prestigiosi musei austriaci, come il Belvedere di Vienna. La mostra del Museo Revoltella, che conclude in ordine di tempo la serie delle quattro inaugurazioni in regione, si affianca e completa questa straordinaria galleria di ‘volti’ e di personalità artistiche senza tempo, protagoniste di un dialogo al tempo stesso desueto e affascinante con il visitatore.
Storia di una raccolta particolare
Nel 1958, il triestino Roberto Hausbrandt, uno dei più noti industriali del caffè in Italia, decise di donare al Museo Revoltella una collezione di quarantacinque autoritratti acquistata da Luigi Devetti, gestore di una famosa trattoria in città, frequentata fin dagli anni Venti dagli artisti locali. Mecenate e generoso ospite nel suo accogliente locale, Devetti aveva perseguito per una trentina d’anni un obiettivo piuttosto insolito: formare una collezione costituita esclusivamente da autoritratti, a lui ceduti spesso in cambio di un buon pasto.
Hausbrandt ne acquistò poi a sua volta altri quattordici e fece un’ulteriore donazione alla galleria triestina tra il 1962 e il 1967 e, ancora, nel 1994, aggiungendo così alcuni pezzi importanti alla collezione originaria, tra cui l’eccezionale “Asceta” dli 1927 di Arturo Nathan.
I sessanta autoritratti già proprietà Hausbrandt, a cui fu dedicata una mostra di grande rilievo nel 2011, non esaurivano tuttavia l’intera collezione di questo genere ritrattistico al Museo Revoltella che, negli anni Cinquanta, comprendeva già oltre una ventina di pezzi, prendendo origine fin dai primissimi anni di vita del museo, nel 1884, con la donazione dell’Autoritratto (1851) circolare del pittore piranese Cesare Dell’Acqua. Nei decenni che seguirono e fino al 2013, con l’arrivo in collezione dell’Autoritratto (1937) di Felicita Frai, la raccolta degli autoritratti del Museo Revoltella si è ingrandita ulteriormente fino a comprendere ben centoventi dipinti.
In occasione di questa importante iniziativa promossa dall’ERPAC FVG, il Museo Revoltella coglie pertanto l’opportunità di esporre al pubblico l’altra “metà”, pressoché inedita, della sua collezione di autoritratti, costituitasi in un secolo e mezzo di vita del museo. Questa straordinaria raccolta è unica nella nostra regione ed è difficilmente riscontrabile, probabilmente, in altre gallerie italiane d’arte moderna, senza contare, ovviamente, la prestigiosa e storica collezione della Galleria degli Uffizi. La raccolta fiorentina, che non ha pari al mondo, annovera quasi duemila pezzi, collezionati fin dalla metà del XVII secolo ad opera del cardinale Leopoldo de’ Medici, figlio del Granduca Cosimo II. Uno straordinario e vasto repertorio di storia dell’arte la strabiliante raccolta degli Uffizi, un interessante campionario artistico del nostro territorio l’originale ma ben più contenuta raccolta di autoritratti del Museo Revoltella.
L’arco temporale in cui si inseriscono le opere che compongono la presente esposizione, si estende dal 1840, con lo stuzzicante e iconico Autoritratto di Giuseppe Tominz (esposto al pianterreno di Palazzo Revoltella – Sala Tominz), fino alla metà degli anni Settanta del Novecento, con il delicatissimo autoritratto della ‘magnetica’ Leonor Fini.
Ai nomi certamente più conosciuti del panorama artistico locale, quali Augusto Tominz, Cesare Dell’Acqua, Umberto Veruda, Arturo Fittke, Ruggero Rovan, Giuseppe Barison, Leonor Fini, Silva Bernt, Cesare Sofianopulo, Piero Marussig, si accostano le figure di artisti locali meno noti al pubblico, come Francesco Guerrini, Edoardo Variano, Franco Cernivez, Riccardo Carniel. Tra gli artisti ‘forestieri’, di particolare interesse e originalità per la loro valenza artistica interdisciplinare, vi sono il toscano Enrico Sacchetti e il lombardo Giuseppe Novello. Del grande artista napoletano Vincenzo Gemito, infine, figura di spicco della scultura di matrice verista del secondo Ottocento, il Museo Revoltella conserva, oltre alla rinomata scultura del Pescatoriello, un incisivo Autoritratto a penna e matita, decisamente avvincente per la sua espressività.
Tra le curiosità di questa importante raccolta segnaliamo, inoltre, la donazione di sette autoritratti, effettuata nel 1972, da un personaggio illustre nel nostro territorio, il colonnello Antonio Fonda Savio, consorte di Letizia Svevo, genero dello scrittore Italo Svevo.