L’opera è entrata a far parte della collezione del Museo Revoltella attraverso il legato Antonio Caccia nel 1927, assieme a un importante nucleo di opere che hanno permesso di arricchire in modo significativo le collezioni del museo.
È l’ultimo lavoro di Donato Barcaglia a essere inserito nelle raccolte museali dopo La vergognosa nel 1873 e la Donna che trattiene il tempo nel 1877. oltre ad essere ben documentato nelle collezioni museali locali, lo stesso Barcaglia ricevette in città commissioni sia per il cimitero cittadino, dove realizzò fra le altre la tomba per la famiglia di artisti Tominz, ma anche per commemorare una figura importante come Domenico Rossetti. Il busto in marmo, eseguito dallo scultore lombardo in occasione del cinquantesimo anniversario della morte dell’effigiato, oggi è esposto nel tempietto del Civico orto Lapidario.
Nell’opera in questione lo scultore ritrae una giovane figura femminile, inginocchiata su un cuscino, con la testa reclinata. Gli occhi sono chiusi e sembra abbandonata nell’atto di preghiera. Una scelta quella dello scultore adottata da altri artisti in quegli anni e che trovava nell’opera La Fiducia in Dio di Lorenzo Bartolini, un modello di riferimento molto importante, assieme alla Preghiera di Vincenzo Vela.