Il 1887 è anche l’anno in cui entra a far parte delle collezioni del Museo Revoltella lo straordinario dipinto di Domenico Morelli (Napoli 1823 – 1901) intitolato La preghiera di Maometto.
Al grande pittore napoletano, infatti, tra i maggiori protagonisti della pittura italiana della seconda metà dell’800, nonché intellettuale raffinato e uomo di cultura, il Museo Revoltella l’anno prima aveva commissionato direttamente un dipinto di soggetto orientalista.
Nel gennio ‘87 Morelli informava il Curatorio che stava terminando un dipinto di soggetto storico, “non destinato ad altri”, in cui aveva raffigurato Maometto in preghiera, assieme al suo primo esercito, prima della battaglia.
In una lettera di poco successiva Morelli specificò che la cornice, di fattura del tutto particolare, era stata elaborata da lui in persona “appositamente adattata a quella pittura”.
Nello stesso anno Morelli partecipò con quest’opera all’Esposizione Nazionale di Venezia riscuotendo un vasto consenso e l’ammirazione dei visitatori, come testimonia la “Gazzetta di Venezia”. Il giornalista commentò: “Qualunque sia la scuola che il visitatore predilige esso sente dinanzi a quel lavoro qualche cosa di straordinario, di potente, che lo trascina all’entusiasmo se il gusto suo collima con quello dell’artista, o che lo lascia pensoso e ammirato se altro è il genere di pittura, cui, egli, il visitatore, meglio apprezza e ama”.
“Rappresentar figure e cose, non viste, ma immaginate e vere ad un tempo”, era questo il principio ispiratore della pittura morelliana che, in questo caso, “immagina” appunto un Oriente mai realmente visitato se non attraverso lo studio delle carte geografiche e di testi specifici, quali il Corano e la biografia di Maometto di Washington Irving o le descrizioni accurate dei viaggiatori che, fin dal primo Ottocento si spinsero in terre lontane e ricche di fascino esotico.
L’opera appartiene all’ultima fase della produzione morelliana, rivolta per lo più a tematiche religiose e che si diversifica nello stile dalle opere di epoca precedente, ancora legate ad un linguaggio artistico accademico. Com’è evidente nella tela del Revoltella il pittore napoletano tralascia il dettaglio e affida ad un colorismo più sciolto la descrizione della scena.
Di questo dipinto esiste un’altra versione realizzata nello stesso anno, che si trova in una collezione privata, dove Maometto viene raffigurato alle spalle dei fedeli in preghiera.
La preghiera di Maometto di Domenico Morelli e la sua magnifica cornice, rifinita con ricami a motivi orientali, si può ammirare al terzo piano della Galleria d’arte moderna, alla base della scala che conduce al quarto piano.