Pasquale Revoltella, imprenditore e finanziere di origine veneziana, nato nel 1795 e morto nel 1869, fu uno dei personaggi più autorevoli e rappresentativi della Trieste imperiale, in cui svolse una parte di primo piano sia nella vita economica che nelle vicende politiche.
Giunto a Trieste a soli due anni, nel 1797, apparteneva a una famiglia di commercianti che aveva lasciato Venezia verosimilmente a causa della caduta della Repubblica.
Iniziò a lavorare giovanissimo e si dimostrò subito capace e intraprendente.
Dopo una lunga pratica presso l’impresa commerciale di Teodoro Necker, console di Svizzera a Trieste, nel 1835 aprì una ditta di importazione di legnami e granaglie che si affermò rapidamente.
Nello stesso tempo iniziò la sua carriera di finanziere: fu tra i primi azionisti delle Assicurazioni Generali (fondate nel 1831) ed entrò subito nel consiglio d’amministrazione del Lloyd Austriaco (nato nel 1833). In seguito fu anche consigliere comunale e deputato di Borsa.
Nella sua ascesa furono determinanti alcune amicizie influenti, tra cui quella che lo legava al barone Carlo Ludovico de Bruck, uno dei fondatori del Lloyd, che nel 1848 fu eletto deputato e in seguito divenne ministro del Commercio e delle Finanze de governo viennese.
Fortemente attaccato alla sua città d’adozione, Revoltella investì molte risorse finanziarie in iniziative filantropiche ed educative: nel 1850 fondò la scuola di disegno, nel 1853 donò un altare alla Chiesa di S. Maria Maggiore, nel 1857 promosse la costruzione del “Ferdinandeo” (edificio monumentale dedicato all’arciduca fratello dell’imperatore) e l’erezione del Teatro Armonia.
Negli stessi anni – tra il 1854 e il 1858 – costruì per sè due nuove residenze, un sontuoso palazzo in città e uno chalet di impronta svizzera sulla collina detta “del cacciatore”.
Il suo massimo impegno, però, fu dato al sostegno dell’apertura del canale di Suez, che riteneva determinante per lo sviluppo dell’economia triestina basata sui traffici marittimi.
Nel 1858 si recò a Parigi per trattare con Ferdinand de Lesseps la disponibilità di Trieste a partecipare alla grande impresa.
Nel febbraio 1859 Lesseps venne a Trieste e incontrò i rapresentanti della città nei saloni del nuovo palazzo di Revoltella, assieme a un altro illustre ospite, l’arciduca Massimiliano d’Asburgo, che in quel periodo era governatore del Lombardo-Veneto ma seguiva da vicino la costruzione del castello di Miramare sul promontorio di Grignano.
Grazie al suo attivismo Revoltella venne nominato vicepresidente della Compagnia universale del Canale di Suez e nel 1861 compì un lungo viaggio in Egitto per visitare la zona dei lavori. Ne tornò con molti ricordi e con un diario di viaggio tuttora conservato nella sua biblioteca.
Negli anni successivi continuò ad operare a favore del progetto e nel 1864 pubblicò uno studio intitolato “La compartecipazione dell’Austria al commercio mondiale” in cui ribadiva le sue idee sulla centralità di Trieste nella rete delle relazioni economiche fra l’Europa e il resto del mondo.
Gli ultimi anni della sua vita furono dedicati a opere di mecenatismo e alla conclusione dei lavori di costruzione della residenza del “Cacciatore”, dove fu eretta anche una chiesa, dedicata a San Pasquale, destinata a ospitarne le spoglie. Nel 1867 l’Impero gli conferì il titolo di barone.
Morì, dopo una lunga malattia, l’8 settembre 1869, poco prima dell’inaugurazione del Canale di Suez, avvenuta nel mese di novembre.
Rimasto celibe, nella sua vita aveva accumulato una grande ricchezza che lasciò quasi interamente alla sua città.