UN PATRIMONIO 'LUNGO' 150 ANNI
Il Museo Revoltella, fin dal 1872, anno della sua istituzione, divenne sede di alcune delle quindici esposizioni organizzate dalla Società di Belle Arti di Trieste dal 1870 fino al 1882 e pertanto svolse fin dalla sua nascita il ruolo di contenitore ideale e autorevole per mostre che allora erano di centrale importanza nella nostra città. Queste esposizioni, che favorivano la conoscenza di artisti importanti e spesso già bene affermati, delle più diverse provenienze e formazioni artistiche, ebbero un ruolo importante nell’incremento della collezione del museo che si stava formando proprio in quegli stessi anni.
Nella presentazione della V Esposizione della Società di Belle Arti di Trieste del 1873 si legge: “lo scrivente crede segnalare un fatto gradito alla maggioranza dei Sig. Soci, accennando ai locali in cui ebbe sede l’ultima Esposizione (Ottobre 1872). Si fu con questa Esposizione che il Palazzo Revoltella, dal generoso defunto destinato alla formazione d’un Museo di Scienze ed Arti ebbe, quasi, la sua inaugurazione; ed il Curatorio preposto al Museo ed il patrio Consiglio, rispondendo con gentile condiscendenza alle istanze del Comitato di Belle Arti, vollero accogliere, non solo, nelle sale di quell’Edifizio la Mostra anzidetta, ma ne promisero puranco la concessione gratuita per le Esposizioni future”. Il testo fu sottoscritto dal barone Carlo de Rittmeyer in qualità di presidente della Società, ma allo stesso tempo membro del Curatorio del Museo Revoltella.
Barcaglia, uomo elegante e mondano, dimostrò spiccata abilità tecnica e creativa nelle sue sculture, per le quali preferì quasi sempre il marmo.
La vergognosa fu la prima opera di Donato Barcaglia ad essere acquisita delle tre sculture presenti nella collezioni del Museo Revoltella (ricordiamo Donna che trattiene il tempo, acquistata nel 1877 e Preghiera, appartenente al legato Antonio Caccia del 1927).
Tipico esempio della scultura di genere, che era molto in voga all’epoca, l’opera testimonia la capacità dell’artista di rappresentare con estremo realismo la figura femminile in tutta la sua elegante sensualità, delicatamente resa dall’immacolata superficie marmorea.
La scultura si può ammirare al III°piano del Museo Revoltella, proprio nel punto in cui il visitatore, appena uscito dalla dimora storica del barone, può accedere agli spazi della Galleria d’arte moderna.