Torino 1858 – Milano 1928
Gavroche
post 1883
bronzo, inv. 2307
acquisto, 1936
Presentato per la prima volta all’Esposizione di Belle Arti di Roma nel 1883 probabilmente con il titolo Dopo una scappata, e l’anno successivo a Roma a una mostra omonima, il soggetto ebbe una grande fortuna come documentano le diverse repliche conservate in collezioni pubbliche e private. Realizzato poco prima del soggiorno parigino di Rosso, il bronzo è ridotto solo alla testa, di tre quarti, rivolta verso la spalla sospesa su una base di marmo, con lo sguardo orientato di lato. Come una sorta di ritratto psicologico, l’artista sembra voler far risaltare l’intelligenza e la furbizia del ragazzino. Inoltre la scelta del soggetto conferma l’interesse dell’artista per gli individui più semplici e umili.
Se il titolo Birichino è quello proposto da Rosso nella lettera a Camerini del 1889-90, sicuramente Gavroche è quello più usato. Si tratta di una delle opere più note, che maggiormente l’artista ha esposto e che è stata replicata più di ogni altra. Alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna è conservato un gesso, mentre due bronzi catalogati come Gavroche e Lo scugnizzo si trovano presso la Galleria d’Arte Moderna di Milano; un altro Birichino è invece presente nella Galleria d’Arte Moderna di Torino, e un bronzo certamente tratto dall’originale è conservato nel Museo Medardo Rosso di Barzio, presso Como. L’opera del Revoltella è entrata nelle collezioni museali con una permuta nel 1936 di sei opere: In miseria di G. Viani, Idillio di Giulio Adam, Nevicata, Figura in fuoco, Spazzacamino di Angelo Inganni e Pulcini di Amanzia Inganni.