Quarta e quinta giornata del Festival del cinema latino americano

QUARTA GIORNATA: MARTEDI' 20 OTTOBRE

Anche la quarta giornata del Festival del Cinema Latino Americano vedrà proiettati all’Auditorium del Civico Museo Revoltella di Trieste quasi unicamente i film in concorso dellaSezione Ufficiale e Contemporanea mentre al Cinema dei Fabbri si terrà l’omaggio ai Nobel Gabriel García Márquez e Mario Vargas Llosa.

La giornata inizia alle 11:00 con sarà El Triángulo Rosa Y La Cura Nazi Para La Homosexualidad di Esteban Jasper e Nacho Steinberg, documentario argentino sulla presunta “cura” nazista dell’omosessualità condotta in un campo di concentramento da un medico danese che dopo la guerra, si rifugiò in Argentina fino al 1965, anno della sua morte.

Nel pomeriggio dalle 16:00 le proiezioni continueranno con il lungometraggio di fiction Perro Guardián di Bacha Caravedo e Daniel Higashionna, una regia a quattro mani per raccontare la storia di Perro, ex paramilitare graziato dal governo e diventato poi un sicario, e che a seguito dell’entrata in contatto con il “divino” dovrà fare conti con la propria coscienza.

Dalla fiction si torna poi in serata al documentario con El Problemático, Detrás De Escenas En Las Naciones Unidas di Roberto Salinas sulla figura di Padre Miguel d’Escoto Brockmann, Ministro degli Affari Esteri del governo rivoluzionario Sandinista in Nicaragua e Presidente dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 2008. Il documentario è un’esclusiva che guarda dall’interno l’unico parlamento globale nel mondo, attraverso gli occhi di questo personaggio controverso.

Seguono poi il film fuori concorso Janeiro 27 di Luis Alberto Cassol e Paulo Nascimento in cui si ripercorrono le testimonianze del paese, dei familiari e dei sopravvissuti alla tragedia della discoteca Kiss nella città di Santa Maria (Brasile, 2013) e infine nuovamente nella Sezione Ufficiale in concorso La Guerra Del Café di Oscar Feito sull’assassinio dell’avvocato guatemalteco Rodrigo Rosenberg avvenuto nel 2009 che provocò lo scoppio di una crisi politica i cui effetti hanno minacciato per mesi la stabilità democratica del paese.

QUINTA GIORNATA: MERCOLEDI' 21 OTTOBRE

Continuano ad arrivare numerosi ospiti: nella Giuria della Sezione Contemporanea non possiamo non nominare la presenza a Trieste della giornalista cilena Faride Zeran Chelech, oggi alla cattedra di Etica e Trattati Giornalistici dell’Università del Cile, già fondatrice di prestigiose riviste del paese sudamericano e del Direttorio della Televisione Nazionale Cilena. Oltre a lei sono già presenti a Trieste registi e produttori protagonisti delle prossime serate del Festival, a cui nella giornata di mercoledì si aggiungerà anche Juan Ferrer, Direttore del Festival del Cinema Latino Americano di Catalogna, che sabato pomeriggio riceverà il Premio Gestor Cultural 2015 per essersi distinto nella promozione della cultura latino americana in Europa.

Le proiezioni intanto continuano sia all’Auditorium del Civico Museo Revoltella di Trieste con i film in concorso della Sezione Ufficiale e Contemporanea mentre al Cinema dei Fabbri si proietta Cooperando – Il Meglio di Florianopolis, 7 cortometraggi del celebre festival brasiliano di cui è presente a Trieste la coordinatrice Marilha Naccari, e alcuni dei film in concorso nella Sezione Ufficiale.

Apre la giornata alle ore 11 la sezione Contemporanea con il film in concorso SC Recortes De Prensa di NIcolás MartÍnez Zemborain e Oriana Castro, un film documentario che ci porta

a Parigi nel 1980 dove un gruppo di giornalisti e intellettuali esiliati politici dell’Argentina, tra cui Cortázar e Soriano, si propone di far un giornale chiamato “Sin Censura” per contrastare la campagna di disinformazione delle dittature militari sparse per l’America Latina negli anni ’70. Seguirà nel pomeriggio la Sezione Ufficiale in concorso con El Secreto De Lucia di Becky Garello dove si parla nuovamente di Argentina, questa volta all’interno di un lungometraggio di fiction che ha per protagonisti Juan e Mario, artisti di strada, e Lucía, cantante

e ballerina, che appena incontrata entra prepotentemente nei loro cuori. I tre intraprenderanno un tour insieme tra segreti e bugie, un viaggio dove tutti i personaggi nascondono qualcosa.

Con Ayiti Toma di Joseph Hillel andiamo invece ad Haiti con uno sguardo ampio su un paese apparentemente ben conosciuto. Sociologi, storici, ragazzi di strada e sacerdoti vudù: ognuno ha qualcosa da dire e tutti condividono lo stesso desiderio di mostrare la diversità e la ricchezza di un popolo spesso soggetto al rigido giudizio degli stranieri, tuttavia unito e la cui storia e cultura sono tanto magiche quanto oscure.

Rimaniamo nel genere documentario ma cambiamo paese e ci spostiamo in Brasile: Corbinianodi Cezar Maia è un documentario sulla vita e sull’opera di uno dei più importanti artisti plastici brasiliani, riconosciuto per aver creato figure sinuosamente allungate in alluminio fuso. Corbiniano intercala dichiarazioni e situazioni relative al lavoro di un artista unico e primordiale per le arti, specialmente per il contesto brasiliano.

E rimaniamo infine in Brasile perché la serata all’Auditorium del Museo Revoltella si conclude con la proiezione di O Outro Lado Do Paraiso, di André Ristum che ambient ail suo film nel Brasile degli anni ’60 in cui Nando, un ragazzo di 12 anni, narra le avventure del padre, un idealista approdato a Brasilia dall’entroterra Minas Gerais. In un’atmosfera di agitazione politica e di riforme promesse dal presidentre João Goulart, Nando comincia una nuova vita, incontra nuovi amici e una nuova passione. Nel ‘64 irrompe però il golpe militare.

Al Cinema dei Fabbri verranno quindi riproiettati i film della Sezione Ufficiale Tiempo Perdidodi Alexander Giraldo e Quinuera, di Ariel Soto e il film colombiano La Sargento Matacho, di William González Zafra, uno spaccato del 1948 in cui la violenza partigiana mette a ferro e fuoco la campagna colombiana e molti contadini liberi vengono uccisi, tra i quali anche il marito di Rosalba Velasco, madre di due bambini, che assisterà al massacro e soffrirà di un processo psichico di depersonalizzazione, diventando ella stessa strumento di vendetta.

 

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